Pensioni, stangata in arrivo per le donne: 22 mesi di lavoro in più

28 Dic 2015 13:42 - di Redazione

Stangata in arrivo nel 2016 sull’età di accesso alla pensione e sull’importo dell’assegno calcolato con il metodo contributivo: la legge di stabilità non è intervenuta per modificare la riforma previdenziale del 2011 e l’anno prossimo quindi scatterà sia il gradino previsto dalla legge Fornero per la pensione di vecchiaia delle donne, sia l’aumento di quattro mesi per tutti legato alla speranza di vita, sia la revisione dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo.

Pensioni donne, 1953 è la classe più penalizzata

In pratica per le donne dipendenti del settore privato l’età di uscita per vecchiaia passerà dai 63 anni e 9 mesi del 2015 a 65 anni e 7 mesi (compreso l’innalzamento di 4 mesi dell’aspettativa di vita) mentre le autonome potranno prendere l’assegno solo dopo aver compito 66 anni e un mese. La classe di età più penalizzata è quella delle donne nate nel 1953 dato che si ritroveranno a rincorrere la pensione fino al 2020 (nel 2018, quando compiranno 65 anni e 7 mesi sarà scattato un nuovo scalino mentre nel 2019 ci sarà nuovo aumento della speranza di vita). Per le donne nate nel 1952 invece è prevista un’eccezione che consente a fronte di 20 anni di contributi l’uscita a 64 anni più l’aspettativa di vita.

Nel 2016 gli uomini vanno in pensione a 66 anni

L’aumento dell’aspettativa di vita definito a partire dal 2016 è di quattro mesi e quindi dall’anno prossimo gli uomini andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e sette mesi (66 anni e 3 mesi fino a fine 2015) mentre per la pensione anticipata saranno necessari 42 anni e 10 mesi di contributi (compreso l’incremento di 4 mesi della speranza di vita rispetto al 2015). Per le donne sarà possibile andare in pensione prima dell’età di vecchiaia solo in presenza di 41 anni e 10 mesi di contributi. Il nuovo adeguamento sulla speranza di vita verrà deciso per il 2019. Nel 2018 le donne avranno un nuovo scalino per l’età di vecchiaia e andranno in pensione alla stessa età degli uomini, ovvero a 66 anni e sette mesi. Le dipendenti pubbliche (già allineate all’età degli uomini sin dal 1° gennaio 2012) nel 2016 andranno in pensione di vecchiaia alla stessa età degli uomini (66 anni e sette mesi).

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