Parte la sfida di Roma 2024: «Saranno le Olimpiadi più belle degli anni 2000»

14 Dic 2015 15:06 - di Redattore 92

«Siamo nella condizione di poter vincere questa partita. Abbiamo 20 mesi davanti di duro lavoro, non risparmieremo energie, impegno e risorse». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, alla presentazione del logo ufficiale della candidatura di Roma 2024. Il logo è rappresentato da un Colosseo tricolore che sfuma in una pista di atletica. «Il logo per i Giochi del 2024 è bianco, rosso e verde perché questa non è un candidatura di Roma ma dell’Italia», ha spiegato il numero uno dello sport italiano. «Come mondo dello sport abbiamo bisogno di coinvolgere tutto il Paese – ha aggiunto il numero uno del Comitato olimpico -. Dobbiamo unire tutti perché è fondamentale il gioco di squadra. Uniti non solo si può, ma si deve vincere. Viva lo sport, viva l’Italia, viva Roma 2024».

Parigi, Los Angeles e Budapest le rivali di Roma 2024

«L’avversario che temo maggiormente tra Parigi, Los Angeles e Budapest? Io lo so ma non posso fare l’errore di dirlo, sarebbe una cosa da pazzi perché siamo in quattro e non credo che alla prima votazione ci sarà già un vincitore – ha spiegato Malagò -. E allora i voti di chi uscirà dal lotto delle candidate potrebbero essere molto importanti per chi alla fine metterà il muso davanti. Devo quindi mostrare molto rispetto per tutti». E a tagliare il traguardo per prima vuole essere Roma. «Se si vince ci saranno 10 anni di opportunità di lavoro, di speranza. Ovviamente anche di problemi, criticità, di legittime polemiche che non mancano mai… – conclude Malagò – Ma sicuramente si tratta di una opportunità più unica che rara. Se perderemo accetteremo il responso però oggi mi sembra ci sia molto bisogno in giro di un segnale di fiducia». Malagò ha auspicato che queste di Roma possano diventare le più belle degli anni 2000, all’altezza di quelle di Roma del 1960, passate alla storia tra le più belle di sempre.

«Un referendum su Roma 2024? Non è necessario»

«Se questo entusiasmo ci porterà a sfidare gli scettici con un referendum da sottoporre ai romani? La parola referendum non c’è nell’ordinamento, non è previsto assolutamente nello schema, ma prima o poi ci saranno degli strumenti che andranno individuati con i quali coinvolgere i cittadini, ma questo non vuol dire che sarà un referendum, assolutamente. Potremo fare sondaggi di opinione, ricerche di mercato». Con queste parole il presidente del Coni, ha risposto a chi gli chiedeva l’ipotesi di coinvolgere con un referendum la cittadinanza romana. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente del Comitato promotore, Luca Cordero di Montezemolo: «Non penso che il referendum sia necessario. Credo che la dimostrazione di oggi sia stato un bellissimo sostegno, come quello altrettanto importante delle istituzioni». «Ho avuto la fortuna di vincere 19 titoli mondiali in Formula Uno con la Ferrari – ha concluso Montezemolo – penso che se posso contribuire a portare al mio Paese questi giochi sarebbe per me una vittoria ancora più importante».

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