Offrivano lavori inesistenti in cambio di soldi: sgominata banda di truffatori

5 Dic 2015 16:15 - di Eleonora Guerra
Polizia truffatori lavoro

Si facevano pagare tra i 35 e i 200 euro per istruire pratiche per lavori che in realtà non esistevano. Era la truffa architettata da tre romeni e un italiano e scoperta dalla polizia di Bologna, dopo la denuncia di una vittima insospettita dal rifiuto dei suoi interlocutori di rilasciare una ricevuta per i soldi chiesti per le “spese di segreteria”. I quattro sono stati denunciati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa.

Per un lavoro chiedevano da 35 a 200 euro

La banda pubblicava su internet i suoi annunci-truffa, che riguardavano lavori come cameriere e receptionist, ma anche partecipazioni in spot pubblicitari. E proprio perché sorpreso a effettuare finti provini per programmi tv, quello che gli inquirenti considerano il capobanda, Marcello R., un 42enne originario di Pescara, in passato era già finito un paio di volte nel mirino de “Le Iene”. Stavolta a cogliere sul fatto i malviventi sono stati gli agenti della polizia di Bologna, che hanno interrotto alcuni finti colloqui che si svolgevano in un ufficio preso in affitto nel centro della città.

La polizia denuncia quattro truffatori: tre romeni e un italiano

Al momento del blitz, gli agenti hanno trovato nell’ufficio sette persone che avevano risposto ad annunci pubblicati su un sito web specializzato e che si erano presentate nella convinzione di poter avere un’opportunità di lavorare. Oltre al 42enne di Pescara, la polizia ha denunciato anche una donna e due uomini romeni, di età compresa tra i 19 e i 27 anni. Ciascuno ricopriva un ruolo specifico nella truffa: dall’addetto al ricevimento al fotografo, fino all’interprete. Fra i documenti sequestrati è emerso che il giorno precedente quello dell’intervento della polizia c’era stato un altro ricevimento dello stesso tipo, sempre a Bologna ma in un’altra sede: gli agenti hanno trovato 17 moduli già compilati da altrettante vittime. Alle persone che si presentavano veniva chiesto un minimo di 35 euro per bolli e spese di segreteria, fino a 200 euro quando veniva prospettata la necessità di realizzare book fotografico. Per rendersi più credibile, l’organizzazione aveva inventato due società per le quali sosteneva di cercare personale: la “Star Models Management” e la “Lavoro Ok”, entrambe risultate inesistenti.

 

 

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