Mattarella concede la grazia ai maldestri rapitori di Abu Omar

23 Dic 2015 19:48 - di Redazione

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato tre decreti di concessione di grazia a Massimo Romani, Betnie Medero e Robert Seldon Lady. Il Presidente  ha firmato – ai sensi di quanto previsto dall’art. 87 comma 11 della Costituzione – tre decreti di concessione di grazia. Il primo decreto – si legge in una nota – concede a Massimo Romani la grazia totale della pena ancora da espiare, relativa alla condanna ad anni trenta di reclusione, inflittagli a seguito del riconoscimento, da parte della competente Corte di appello, della sentenza thailandese di condanna alla pena di quaranta anni di reclusione (ridotti a trenta in Italia), per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti. L’esecuzione della pena detentiva è in corso dal 17 aprile 2008, dapprima in Thailandia e dall’agosto 2014 in Italia. La decisione tiene conto dell’avviso favorevole espresso dal Ministro della Giustizia a conclusione della prevista istruttoria. Nella valutazione della domanda di grazia, il Capo dello Stato ha considerato i pareri favorevoli formulati dalle competenti autorità giudiziarie. Essi si sono basati sulla circostanza che la pena detentiva già scontata dal Romani è superiore a quella normalmente inflitta in Italia per fatti analoghi. È stato considerato, inoltre, il buon comportamento tenuto dal condannato durante la detenzione, protrattasi complessivamente per sette anni e dieci mesi.

Mattarella ha anche graziato un uomo condannato in Thailandia

Con gli altri due decreti – prosegue la nota – sono state concesse a Betnie Medero la grazia della pena ancora da espiare (tre anni di reclusione), estesa anche alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, e a Robert Seldon Lady, condannato a nove anni di reclusione, la grazia parziale di due anni. Entrambi i destinatari del provvedimento di clemenza sono stati condannati, in concorso tra loro e con altre ventiquattro persone, per il reato di sequestro di persona, avvenuto a Milano nel febbraio del 2003. Nessuno dei due si trova attualmente in Italia. La decisione tiene conto del parere favorevole formulato dal Ministro della Giustizia a conclusione della prevista istruttoria. Nella valutazione delle domande di grazia, il Capo dello Stato ha in primo luogo considerato la circostanza che gli Stati Uniti hanno, sin dalla prima elezione del Presidente Obama, interrotto la pratica delle extraordinary renditions, giudicata dall’Italia e dalla Unione Europea non compatibile con i principi fondamentali di uno Stato di diritto. Per quanto riguarda la Medero, è stata in particolare valutata l’entità della pena a lei inflitta, minore rispetto a quella degli altri condannati per il medesimo reato che hanno presentato domanda di grazia. Bob Seldon Lady era a capo della stazione della Cia a Milano, e comandava i 23 agenti dell’agenzia condannati in Italia per aver sequestrato, torturato e poi fatto scomparire l’imam egizio Abu Omar, e fu anche una figura chiave nella rete che dall’Honduras ed El Salvador scambiò armi per cocaina a sostegno della contra nicaraguense negli anni’80. Relativamente a Seldon Lady, il Capo dello Stato ha ritenuto di riequilibrare il trattamento sanzionatorio a lui inflitto rispetto a quello degli altri condannati per il medesimo reato. Lady, l’ex agente della Cia condannato per il sequestro dell’imam egiziano Abu Omar avvenuto a Milano nel febbraio 2003, aveva scritto nel 2013 al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere la grazia. Nella missiva, l’ex agente Cia chiama in causa «alti membri del governo italiano» che avrebbero collaborato con gli Usa.

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