Marion Le Pen, ecco come il volto giovane del Fn è arrivata al successo

7 Dic 2015 10:49 - di Bianca Conte

Il fattore M: come Marine e come Marion Le Pen. Sono le due trionfatrici di questa tornata elettorale francese. Le due eredi del padre nobile del Fn, Jean Marie, allieve che hanno dimostrato di saper superare – e smarcare a destra – il maestro fondatore del partito che ora loro due hanno portato all’affermaziome più netta di sempre. Marion, allora, è il volto giovane e rampante del Front National, in testa per la presidenza della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Paca), in corsa in quello che era il seggio del nonno in terre considerate fedelissime.

Marion, il volto giovane del Fn che punta al sud

Dunque, è la sorpresa di questo storico momento politico francese e di questa svolta del partito conservatore d’oltralpe: Marion Maréchal-Le Pen, ventisei anni tra pochi giorni, ci prova per la seconda volta, dopo il tentativo alle regionali del 2010. Nel frattempo, però, è diventata la più giovane deputata di Francia nel 2012 e, soprattutto, la trionfatrice di oggi accanto alla zia Marine. Nell’immaginario collettivo è soprattutto la bambina che, piccolissima, appariva in braccio al nonno nei suoi manifesti elettorali: ma da quei giorni ad oggi, di strada e di cambiamenti Marion ne ha intrapresi tanti, e tutti decisamente significativi. Momenti di svolta culminati nella scorsa primavera nella ribellione ai dettami politici – e partitici – di famiglia, quando prende il posto del nonno nella candidatura e contribuisce a imprimere un segno deciso alla disputa politico-familiare tra la zia Marine e il capostipite e fondatore del Fn. E dal seguire le orme alla sovrapposizione che prelude alla sostituzione di fatto, il passo è breve: «Non può più essere presidente del Front National», dichiara così l’amata nipotina, sempre considerata dal veterano Jean Marie la sua vera erede politica.

Il cammino politico di Marion Le Pen

Descritta come risoluta e rampante, e uscita tuttavia quasi indenne dalle liti “familiari” culminate nella indiscussa leadership del partito della zia Marine, Marion appare fianco a fianco in campagna elettorale con la nuova presidente, trionfatrice a sua volta di questa consultazione d’oltralpe che ha sancito la svolta a destra della Francia di Hollande. Anche se le differenze politiche tra le due bionde donne del Fn continuano a coesistere all’interno del partito: con Marion che fatica a star dietro al processo di «sdoganamento» e di rinnovamento del Fn intrapreso dalla zia, sempre più proiettata e titolata per la corsa all’Eliseo tra sedici mesi. Più realista del re, infatti, in questi anni di politica sul campo la bionda e agguerrita Marion, contraria ai matrimoni gay, ha in più occasioni indurito i toni, dichiarando – sulle orme degli illustri parenti che le hanno aperto la strada – che la Francia non è terra d’Islam, o di voler negare i fondi pubblici alla pianificazione familiare che «banalizza l’aborto».

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