Leopolda assediata dalle proteste: il corteo dei No-Renzi bloccato dalla polizia

12 Dic 2015 18:58 - di Antonio Marras

I vigili del fuoco, i risparmiatori abbandonati dal governo, i No-Renzi che contestano le finte riforme: c’era un po’ di tutto all’esterno dello spazio allestito, a Cortona, per la seconda giornata della sesta edizione della Leopolda, la kermesse politica organizzata dalla corrente del Pd che fa direttamente capo al presidente del Consiglio. Un’assise snobbata da tanti personaggi famosi, a cominciare fa Federica Pellegrini, ma anche un evento blindato a causa delle proteste.

I No-Renzi scatenati sulle riforme

“Scuola, Jobs act e privatizzazioni: queste riforme sono da cialtroni” è stato uno degli slogan simbolo della manifestazione contro “Renzi e le politiche di devastazione e sfruttamento del governo e del Pd”, organizzata da numerose sigle e realtà della sinistra fiorentina in contemporanea con il secondo giorno di lavori della Leopolda. Il corteo, al quale prendono parte alcune centinaia di manifestanti, è partito da piazza San Lorenzo e sfilerà attraverso il centro cittadino per concludersi in via Prato (che intanto è stata transennata), ad alcune centinaia di metri dal luogo dove è in corso la kermesse renziana, in quanto non è stata concessa ai manifestanti l’autorizzazione per portare la loro contestazione direttamente davanti ai cancelli dell’ex stazione Leopolda. «Renzi sta portando avanti riforme contro la gente, e questo è ormai sotto gli occhi di tutti – ha commentato il consigliere comunale di Sel Tommaso Grassi, storico oppositore del sindaco rottamatore ora premier nella passata consiliatura a Firenze – e l’ultima riprova di ciò è il conflitto di interessi emerso nella vicenda del decreto salvabanche, che riguarda il ministro per le riforme Maria Elena Boschi. E il risultato con il governo Renzi è sempre il solito: alla fine di questa drammatica vicenda vengono salvati i manager, mentre le famiglie che perdono tutti i loro risparmi sono abbandonate a loro stesse», ha concluso. Dopo aver acceso fumogeni e lanciato qualche grosso petardo, i manifestanti hanno lasciato il corteo in via del Prato, non lontano da dove si svolge la convention alla Leopolda. Tanti gli slogan contro il governo Renzi, ma nessun contatto con le forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa e che con i blindati hanno bloccato l’accesso alla zona della Leopolda.

Risparmiatori sul piede di guerra

Alla manifestazione finale,  a poche centinaia di metri della ex stazione Leopolda di Firenze dove si tiene la kermesse renziana, tra il gruppo di “vittime del salva-banche” domenica ci sarà anche Tatiana, una donna di Ostia che in azioni subordinate ha investito tutti i soldi ottenuti quale risarcimento del danno per aver perso il padre in un incidente stradale. La donna si era fidata del direttore di filiale in banca Etruria che aveva consigliato l’investimento nel 2012. Ora sostiene di aver perso tutto. A Firenze con Tatiana si annuncia l’arrivo di molti altri risparmiatori che dopo il salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti hanno perso ciò che avevano investito in azioni e obbligazioni subordinate. Diversi i pullman organizzati da diverse città, compreso dall’Aquila.

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