Edda Negri Mussolini: «Vi racconto chi era donna Rachele, mia nonna»

15 Dic 2015 9:01 - di Luigi Bove

«E’ il libro della mia vita». Con queste parole , Edda Negri Mussolini, nipote diretta di Benito Mussolini,  ha aperto il suo intervento alla presentazione del libro di cui è autrice ad Airola in provincia di Benevento. Donna Rachele. Mia nonna. La moglie di Benito Mussolini è stato scritto in collaborazione con la giornalista Emma Moricone e con la prefazione di Gennaro Malgieri ( Edizione Minerva). Nella sala consiliare di Airola, una folla dalle grandi occasioni ha partecipato all’ evento culturale che è stato promosso dalla Pro Loco cittadina presieduta da Ivo Visciano e da Antonio Viola. Il convegno ha ricevuto patrocinio del Comune, guidato dal sindaco Michele Napoletano, che è intervenuto alla presentazione. Erano presenti  il presidente della pro loco junior Miccoli, il compositore musicale e autore Erasmo Petringa e il giornalista Sandro Tacinelli che ha moderato il dibattito. «Per me è un onore avere con noi Edda Negri Mussolini – ha detto Napoletano – noi italiani dobbiamo tanto alla sua famiglia» e su questa frase si è riallacciato il giornalista Tacinelli che ha affermato: «La storia la dovrebbero scrivere non solo i vincitori ma anche i vinti, per far conoscere vicende che la maggior parte di noi e soprattutto i giovani non conoscono. Questo è un libro che non riprende il sentimento della nostalgia ma quello dei ricordi familiari e soprattutto di una nipote che parla di sua nonna che ha avuto ancheun peso sociale e politico enorme». Poi è stata la volta di Emma Moricone, giornalista e appassionata ed esperta di storia che ha ricordato episodi spesso non conosciuti: «Per esempio quando Benito Mussolini perse il suo giovane figlio Bruno, scrisse un libro “Parlo con Bruno” e questo volume vendette 105mila copie. I diritti di autore e i proventi, pari a 3 milioni delle vecchie lire di quel tempo, furono completamente utilizzate per la creazione di un fondo per borse di studio in favore di giovani studenti e orfani di aviatori». Poi è stata la volta di Edda Negri Mussolini: «In questo libro parlo dei miei ricordi, della mia famiglia, di mio nonno ma soprattutto del ruolo e di quello che ha rappresentato e rappresenta ancora mia nonna Rachele che per me è stata una seconda mamma visto che la mia adorata Anna Maria è scomparsa giovanissima. Mia nonna Rachele ha sempre rifiutato di vivere da “regina”, è sempre rimasta legata alle origini, alla terra, alla famiglia». Edda ha parlato anche di dolori: «Mia nonna ha sopportato di tutto: la morte di suo figlio Bruno, piazzale Loreto, le umiliazioni, le ristrettezze economiche dopo la guerra, la lunga lotta per riavere il corpo di suo marito, la morte di mia madre, la bomba che misero alla cappella al cimitero. Ma era una donna dalla forza e dalla dolcezza enormi». Edda Negri Mussolini ha chiuso il suo intervento con un appello: «Non perdiamo mai di vista i valori veri , dell’ educazione, del rispetto, della famiglia perché tutto passa ma quelli no».

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