Casinò, orchestre, feste: tutte le “marchette” della legge di stabilità di Renzi

21 Dic 2015 13:46 - di Redazione

«Ma quali marchette?». Excusatio non petita accusatio manifesta, dicevano i latini. E Renzi sulla legge di stabilità mostra di avere la coda di paglia. La nuova manovra è piena di regalini che il premier ha distribuito a destra e a manca per tenere unita la maggioranza. Dopo Renato Brunetta che l’ha descritta come «un suk indecente in commissione bilancio» e i cinquestelle che l’hanno definita una manovra «pensata per gli amici», a puntare il dito  contro le “mance di una legge da 35 miliardi” è anche Sergio Rizzo che sul Corriere della Sera ha elencato i “doni” che si celano tra le righe della manovra e che attinge molte risorse da quello che si chiama “fondo per gli interventi strutturali di politica economica”, in sostanza una bella cifretta: 150 milioni a disposizione della Camera e 150 milioni  del Senato per soddisfare le richieste degli onorevoli.

Legge stabilità, ecco le “marchette” di Renzi

Si parte con i settemila precari siciliani nei Comuni sull’orlo del dissesto, per loro un emendamento firmato dal Pd Angelo Capodicasa prevede la proroga di un anno dei contratti “e senza neppure dover attendere il milleproroghe”. Stessa ciliegina per i forestali calabresi: stanziati per lo venti milioni di euro. Scrive Rizzo: «Ecco spuntare, accanto a cose che molto hanno fatto discutere come i 500 euro ai diciottenni e i 100 milioni del due per mille alle associazioni culturali, anche nove milioni per il comune di Campione d’Italia: dove la locale casa da gioco in dieci anni ha perso 105 milioni».  Nell’«elenco delle mance impietosamente compilato dal Movimento 5 stelle» ci sono poi i venti milioni per i collegamenti aerei con la Sicilia, quindici del Fondo per la montagna, dieci al Comitato per le Olimpiadi di Roma 2014, dieci per Radio Radicale, cinque per la bonifica della Valle del Sacco. E c’è anche lo sconto fiscale sulla compravendita dei calciatori.  Ci sono poi anche alcune “briciole” per finanziare festival, cori e bande: tre milioni in tutto. Un milione anche al Club alpino e al Centro ricerca Ebri, 500mila euro alla fondazione Maxxi e all’Istituto Suor Orsola di Benincasa, 300mila per la sopravvivenza della Società Dante Alighieri . Interventi, scrive Rizzo, in qualche caso anche doverosi al di là delle scontate critiche grilline. Ma che con la “legge di Stabilità” c’entrano  come i cavoli a merenda.

 

 

 

 

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