California, l’Isis rivendica: “Gli attentatori erano nostri sostenitori”

4 Dic 2015 19:06 - di Giovanni Trotta

Gli investigatori che indagano sulla strage di San Bernardino hanno trovato un legame tra la sparatoria e l’Isis, circostanza che non è più solo un’ipotesi: l’Isis ha infatti rivendicato la strage con un comunicato ufficiale attraverso Aamaq, il network di propaganda dello Stato islamico, nel quale si afferma che “due sostenitori” dell’Isis hanno compiuto la strage. L’attacco, si afferma, “è arrivato dopo la dichiarazione degli americani che gli Usa non erano a rischio di attentati terroristici”, e dopo i “sanguinosi attacchi” a Parigi e a Tunisi. La Cnn ha anche riferito che secondo fonti investigative, Tashfeen Malik avrebbe scritto un post su Facebook in cui ha espresso sostegno al leader dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdadi. Il messaggio pro-Isis sarebbe stato postato proprio nel giorno dell’attacco al centro per disabili. Ma la notizia più sconvolgente è che i terroristi «erano attrezzati e avrebbero potuto portare a termine un altro attacco», come ha detto il capo della Polizia di San Bernardino, Jarrod Burguan, in merito ai 12 esplosivi e alle munizioni trovate a casa di Syed Rizwan Farook e la moglie, Tashfeen Malik, i due killer della strage nel centro per disabili. Gli esplosivi trovati a casa della coppia responsabile della strage di San Bernardino sono stati recuperati insieme a copie di istruzioni di come fabbricare una bomba prese probabilmente dalla rivista online di al Qaida Inspire. Lo riferisce la polizia di San Bernardino.

I terroristi avevano dei legami con l’Isis, è accertato

Si apprendono insomma ogni ora sempre più particolari sulla strage: due settimane prima della strage, Farook ebbe un’accesa discussione sulla natura dell’Islam con un collega, Nicholas Thalasinos. Il collega, un ebreo messianico, è una delle 14 vittime della sparatoria. Un’amica di Thalasinos, Kuuleme Stephens, ha detto all’Associated Press di aver ascoltato parte della lite perchè lo aveva chiamato al telefono mentre i due lavoravano assieme. La donna ha rivelato di esser stata tirata in causa nella discussione quando Nicholas le aveva detto che “Farook non è d’accordo che l’Islam non è una religione pacifica”. Kuulene ha aggiunto di aver sentito Farook replicare che “gli americani non capiscono l’Islam”, e Thalasinos aveva risposto: “Non so proprio come parlare con lui”. La Stephens ha detto che la vedova di Thalasinos, Jennifer, le avrebbe chiesto di riferire ai media che “ora crede che il marito sia stato martirizzato a causa della sua fede”. Si è anche appreso che nella sala dove i killer hanno colpito c’erano al momento della sparatoria 75-80. Lo riferisce la polizia, aggiornando sulle indagini sulla sparatoria. 12 delle 14 persone uccise erano dipendenti della contea di San Bernardino. Le autorità hanno diffuso i nomi delle vittime solo dopo averle identificate. Ma la convinzione che portare le armisia un diritto, è profondamente radicata negli americani, e per questo gli appelli del presidente Barack Obama sono caduti nel vuoto: il Senato Usa ha infatti bocciato tre emendamenti che avrebbero rafforzato i controlli sulle armi. Un emendamento riguardava i controlli su malati di mente, un altro avrebbe consentito alle autorità di fermare chi nel mirino dall’ottenere delle armi e il terzo avrebbe ampliato i controlli agli show sulle armi e alle vendite online.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *