Boldrini contro Le Pen: «Disgrega l’Ue». Va in scena l’isteria della sinistra

7 Dic 2015 19:40 - di Tito Flavi

E ti pareva che non diceva la sua. Laura Boldrini lancia il solito allarme, in perfetto stile politically correct, sulla vittoria del Front national in Francia. «Stando fermi si fa un favore a chi vuole disgregare l’Ue e ciò che abbiamo ottenuto in questi 60 anni. È  il momento di agire in modo efficace. Serve una Ue 2.0 che ripensi la sua politica economica». Così la  Boldrini ha commentato l’esito delle elezioni regionali francesi. Il presidente della Camera non poteva scegliere occasione più solenne. Questi giudizi la Boldrini li ha infatti espressi al Parlamento di Bruxelles dove ha presentato a Martin Schulz e Federica Mogherini un documento firmato dai presidenti di nove Parlamenti a favore di maggiore integrazione politica in Europa.

Nel giorno del trionfo lepenista in Francia va in scena la solita isteria della sinistra. Oltre alla Boldrini esterna anche Lia Quartapelle, deputata democratica della Commissione Esteri. «O l’Europa si muove subito o rischiamo il dilagare di populismi e fascisti devastanti. Questo è l’insegnamento che dobbiamo trarre dalle elezioni di domenica scorsa in Francia. Sappiamo anche come arginare questo pericolo: con più Europa, con politiche inclusive e di solidarietà, con la democrazia economia e sociale. Perciò fa bene il Presidente Renzi a dire apertamente e chiaramente che l’Europa deve cambiare. L’Italia sta dando un contributo guardando ad un futuro di pace e di prosperità, proprio perché vogliamo impedire che vinca la demagogia, anticamera del fascismo». E figuriamoci se non veniva evocato il fascismo…

E si fa risentire anche Roberto Sparanza, esponente della minoranza Pd. Renziani e antirenzianti tutti uniti nella lotta alla destra che avanza in Europa«L’Europa siamo noi», dice Spranza. «La vittoria in Francia della famiglia Le Pen deve farci riflettere. Gli attentati hanno accresciuto la paura. E la paura alimenta la destra. L’Europa deve cambiare? Non c’è dubbio. Occorre prima di tutto invertire un ciclo di rigore e austerità che ha aggravato la crisi. Ma chi è l’Europa? L’Europa siamo noi. Non altri. Noi dobbiamo costruire una visione alternativa alla destra».

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