«Andrò avanti, se ce la farò…». Parla la moglie del pensionato suicida

10 Dic 2015 17:09 - di Redazione

«Andrò avanti? Se ce la farò sì». Sono le parole strappate dai giornalisti alla moglie di Luigino D’Angelo, il pensionato di Civitavecchia che si è suicidato lo scorso 28 novembre, dopo aver scoperto di aver perso tutti i suoi risparmi nel fallimento della Banca D’Etruria e del Lazio.

Parla la vedova D’Angelo

Poche parole quelle della vedova (la notizia del suicidio si è diffusa soltanto il 9 dicembre) davanti ai cronisti assiepati all’esterno del loro villino dove il pensionato, sessantottenne, si è impiccato. «Io non posso dare consigli a nessuno, semmai ne avrei bisogno io», ha aggiunto trattenendo le lacrime la moglie di Luigino  lasciando l’abitazione alla periferia della città per raggiungere il suo avvocato a Roma. «Ora per favore vi chiedo un po’ di tranquillità…».

Il dramma di un pensionato

Lui, un pensionato 68enne che ha visto andare in fumo i risparmi di una vita, non ha retto ed ha deciso di farla finita impiccandosi alla scala della sua villetta dopo aver scoperto di aver perso tutti i suoi risparmi nel fallimento della banca. A dare l’allarme è stata la moglie che ha trovato il corpo del marito e ha avvertito la polizia intervenuta sul posto. Della tragedia si sono interessate anche le associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori che hanno espresso le condoglianze per la tragedia che ha colpito «un risparmiatore di Civitavecchia che si è suicidato dopo aver appreso di aver perso i risparmi di una vita investiti nella Banca Popolare dell’Etruria e Lazio, oggetto dell’esproprio criminale del risparmio anticipato del bail-in». Le associazioni hanno chiesto al procuratore capo di Civitavecchia di aprire un’indagine per verificare se il decreto sulla risoluzione delle 4 banche sia «compatibile con le norme penali e con la Costituzione». E, secondo quanto si apprende, la vicenda sarebbe passata proprio all’attenzione della Procura di Civitavecchia.

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