Aids, contagia sei donne conosciute in chat: arrestato 30enne romano

1 Dic 2015 18:03 - di Laura Ferrari

Pur essendo consapevole di essere sieropositivo e con la spada di Damocle dell’Aids sulla testa, ha preteso di avere rapporti sessuali senza protezione con numerose partner. Così, dal 2006 al 2014, ha contagiato almeno sei donne conosciute via chat o tramite social network. Accusato di lesioni gravissime, l’uomo, un trentenne romano, è stato arrestato dagli uomini della sezione di polizia giudiziaria della procura di Roma. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Alessandro Arturi su richiesta del pm Francesco Scavo. Le indagini sono partite otto mesi fa dopo la denuncia di una delle donne che aveva avuto rapporti sessuali con l’uomo e che aveva scoperto di essere sieropositiva. Gli accertamenti della sezione di polizia giudiziaria diretta da Anna Galdieri hanno consentito di risalire ad altre cinque donne, tutte tra i 22 e i 31 anni, contagiate in occasione di incontri occasionali o di relazioni, mentre altre tre sono risultate negative. Un comportamento a rischio, da criminali e irresponsabili, che purtroppo vanta diversi precedenti. 

Sieropositivo a rischio Aids, ma chiedeva rapporti non protetti

Valentino T., 30enne romano, impiegato, è accusato di lesioni gravissime volontarie e permanenti. Proprio perché l’aspetto informatico legato all’uso delle chat e dei social network non è stato ancora approfondito, gli inquirenti temono di non aver rintracciato tutte le donne che hanno avuto a che fare con Valentino in questi anni e che inconsapevolmente potrebbero essere state esposte alla malattia. L’indagine della Procura è partita alcuni mesi fa dalla denuncia di una donna che per puro caso era venuta a sapere che questo ragazzo aveva l’Aids. Lui aveva negato tutto e lei aveva deciso di denunciarlo. Andando a ritroso, poi la polizia è riuscita a individuare altre due donne che, convocate a piazzale Clodio, hanno appreso del rischio di contagio, poi drammaticamente confermato dai test di laboratorio. Secondo quanto scoperto dal pm Scavo, Valentino utilizzava le chat per incontri erotici o sesso di gruppo. Alle donne che accettavano di conoscerlo e frequentarlo era solito chiedere rapporti sessuali senza l’uso del profilattico per provare più piacere.

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