Il vescovo vicino a Cl: Bergoglio deve fare la fine di papa Luciani…

25 Nov 2015 15:15 - di Riccardo Arbusti

“Questo nuovo episodio spiega tutto l’odio teologico contro la Chiesa”. Lo ha detto il vescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri, vicino a Comunione e Liberazione, commentando con il direttore della Nuova Ferrara, Stefano Scansani, l’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano che ha attribuito al presule dichiarazioni durissime contro Papa Francesco. Secondo la ricostruzione del quotidiano durante un viaggio in Frecciarossa del 28 ottobre, riferito da testimoni, mons. Negri avrebbe detto: “Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con l’altro”. L’autore dell’articolo, Loris Mazzetti, sostiene che il riferimento del vescovo è alla morte di Albino Luciani dopo 33 giorni di Pontificato. E che il motivo dell’attacco a Papa Francesco sarebbero le recenti nomine a Bologna e Palermo, di due preti di strada, Matteo Zuffi e Corrado Lorefice. Commenti fatti, secondo il quotidiano, a voce alta, nonostante altre persone fossero presenti nel vagone, ribaditi anche in una telefonata fatta dal vescovo al giornalista Renato Farina e poi proseguito con un prete che lo accompagnava.  Negri, che al Fatto non aveva replicato, è stato raggiunto in mattinata dopo la celebrazione della messa per i sacerdoti defunti nella casa di riposo Betlem. A Scansani, che ne ha scritto sulla Nuova Ferrara on line, è apparso sereno e pronto al contrattacco. Pronto al contrattacco ma non determinato a smentire, a quanto pare, la particolare invocazione alla Madonna… E così nuovi veleni colpiscono il Vaticano, accreditando la tesi che papa Francesco sia un pontefice in lotta contro i mulini al vento cioè in lotta con la parte più conservatrice della Curia e più legata ai privilegi.

Le parole di Bergoglio agli aderenti a Cl

In occasione dei 60 anni del movimento Comunione e Liberazione, lo scorso marzo, papa Francesco aveva esortato gli aderenti a non “museificare” l’insegnamento di don Giussani: «Quando siamo schiavi dell’autoreferenzialità – disse il Papa – finiamo per coltivare una ‘spiritualità di etichetta’: ‘Io sono CL’; e cadiamo nelle mille trappole che ci offre il compiacimento autoreferenziale, quel guardarci allo specchio che ci porta a disorientarci e a trasformarci in meri impresari di una Ong».

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