Il premier turco: non ci scuseremo con i russi, abbiamo fatto il nostro dovere

30 Nov 2015 17:34 - di Lisa Turri

“Non ci possiamo scusare per aver fatto il nostro dovere”: così il premier turco Ahmet Davutoglu a Bruxelles, riferendosi al jet russo abbattuto dopo aver sconfinato in Turchia secondo Ankara, replica agli attacchi russi. Il premier ha incontrato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al quartier generale dell’alleanza atlantica e ha aggiunto che la difesa dello spazio aereo nazionale “è anche una questione di dignità”, ma si è detto pronto “a discutere con la Russia come evitare” nuovi incidenti. Secondo il premier turco “se non ci fosse stata questa violazione non ci sarebbe stata nessuna reazione. Ma le Forze armate hanno fatto il loro dovere, non si può biasimare la Turchia per avere difeso i propri confini”.

Il segretario della Nato Stoltenberg: l’importante è restare calmi

Ancora, Davutoglu si è soffermato sulle conseguenze dei raid russi anti-Isis: “I bombardamenti russi contro i civili alla nostra frontiera creano nuove ondate di rifugiati che non vanno in Russia o in nessun altro paese, ma vengono in Turchia. La Turchia dopo ogni bombardamento riceve sempre più decine di migliaia di rifugiati dalla Siria”. Ha poi puntato l’indice contro la Russia che ha bombardato “a Idlib, ed abbiamo accolto profughi ustionati” e “ad Azaz contro un convoglio umanitario che portava aiuti ad Aleppo”. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg dopo l’incontro in cui si è parlato dell’abbattimento del jet russo ha detto che “tutti gli Alleati sostengono pienamente il diritto della Turchia di difendere la sua integrità territoriale ed il suo spazio aereo” ma sottolinea che “è importante restare calmi e ridurre le tensioni”.

Le sanzioni stabilite da Mosca contro la Turchia

Da parte sua Mosca ha confermato le sanzioni contro la Turchia come ritorsione dopo l’abbattimento del jet russo: esse riguarderanno prevalentemente i prodotti agricoli (frutta e verdura). Lo ha precisato il vicepremier Arkadi Dvorkovich, aggiungendo che il bando sarà posticipato di qualche settimana per consentire la sostituzione dei fornitori. Le sanzioni per ora non toccheranno i prodotti manifatturieri ma “il governo potrà estendere la lista se necessario”. Saranno inoltre vietati i voli charter e la vendita di pacchetti turistici in Turchia.

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