Strage a Parigi, il premier Valls: «C’è il rischio di attacchi chimici e biologici»

19 Nov 2015 12:25 - di

Non solo kalashnikov, bombe,  attentati, uomini e donne kamikaze. C’è anche un altro rischio:  il terrorismo punta anche a utilizzare armi chimiche e biologiche. Dopo la strage a Parigi a lanciare l’allarme davanti all’Assemblea nazionale è il premier francese Manuel Valls. «Siamo in guerra, non una guerra di quelle a cui la storia ci ha abituato – ha detto Valls – Questa nuova guerra resta una guerra pianificata condotta da un esercito criminale, quello che è nuovo sono i modi di operare, di colpire, di uccidere, che evolvono senza sosta». E ancora: «L’immaginazione macabra di chi dà gli ordini è senza limite: fucili d’assalto, decapitazioni, bombe umane, armi bianche», ha aggiunto, specificando che «oggi non bisogna escludere niente, e lo dico con tutte le precauzioni che si impongono ma lo sappiamo e lo abbiamo in mente, può esserci anche il rischio di armi chimiche e batteriologiche». Il premier ha poi spiegato che il progetto di legge sul prolungamento dello stato di emergenza per tre mesi, in esame da al parlamento francese, «é la risposta di una Francia che non si piega e che non si piegherà mai. La Francia è stata attaccata. I francesi sono sotto shock, si aspettano da noi risposte forti, rapide ed efficaci. Si aspettano che ci dimostriamo all’altezza dello shock di questo attacco».

Strage a Parigi, il premier belga: braccialetto elettronico per chi torna dalla Siria

Il governo federale belga ha annunciato lo stanziamento di 400 milioni supplementari da spendere nel settore della sicurezza nazionale, contro il terrorismo. Si tratta di un emendamento,  ha annunciato il premier Charles Michel, alla prossima legge finanziaria. Il premier ha aggiunto che bisogna allungare i tempi del fermo per i sospetti di terrorismo. Tra le misure antiterrorismo annunciate il braccialetto elettronico per jihadisti di ritorno dalla Siria e il divieto di utilizzare schede telefoniche prepagate anonime. Il premier ha quindi chiesto al Parlamento di istituire una Commissione speciale per la lotta al terrorismo. Il governo sta inoltre preparando un piano d’azione specifico per la zona di Moleenbek, in collaborazione con gli amministratori locali, per migliorare la sicurezza, ma anche la convivenza e l’integrazione.

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