Salvini in Israele “solo” nel 2016. E l’ambasciatore invita Berlusconi

12 Nov 2015 10:29 - di Redazione

Il progetto di visita di Matteo Salvini in Israele si tinge di giallo. Dopo la notizia – riportata dal quotidiano la Repubblica – dello stop al viaggio del leader della Lega a Tel Aviv ad intervenire è Naor Gilon, ambasciatore d’Israele in Italia che prova a fare chiarezza precisando che dietro al rinvio non ci sono problemi politici ma “ragioni tecniche”. Il diplomatico fa sapere di aver scritto il 9 novembre allo staff del leader del Carroccio spiegando che la Knessett è impegnata con la discussione della legge di Bilancio per cui ci sono “notevoli difficoltà ad organizzare la visita per la prossima settimana”. Il “suggerimento” arrivato da Gilon è di rinviare il viaggio al 2016 per un incontro “proficuo e significativo”. Insomma, almeno ufficialmente nessun problema politico.

 

Salvini non replica all’ambasciatore Gilon

Salvini sceglie di non replicare alla spiegazione fornita dall’ambasciatore israeliano ma, nonostante il ‘caso’ sia ufficialmente chiuso, le interpretazioni su cosa ci sia dietro le quinte di questo stop non mancano. Soprattutto a destare attenzione è la coincidenza con l’incontro proprio all’ambasciata israeliana tra Gilon e Silvio Berlusconi. Un incontro fissato da diverso tempo e che è servito – spiegano da FI – per rinsaldare il legame solido tra il Paese e l’ex premier. Lo stesso Gilon ha tenuto a sottolineare “il costante e sincero supporto allo Stato d’Israele” da parte del Cavaliere. L’occasione è servita anche per uno “scambio di opinioni sull’attuale situazione in Israele, in Medio Oriente e sui rapporti tra Israele e l’Europa”. In più nel corso dell’incontro Berlusconi è stato ufficialmente invitato a recarsi in visita a Gerusalemme. La notizia del rinvio del viaggio di Salvini pare non sia stato oggetto dell’incontro tra Gilon e l’ex capo del governo, ma lo ‘stop’ al leader della Lega offre il fianco a quanti anche dentro Forza Italia non nascondo i malumori all’idea che il segretario del Carroccio possa diventare il nuovo punto di riferimento del centrodestra e anche dei moderati.

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