Polonia, la premier Szydlo “ammaina” la bandiera dell’Ue

24 Nov 2015 20:26 - di Mariano Folgori

È un gesto, se vogliamo, “piccolo”, ma dal forte impatto simbolico. Per la Polonia, ma non solo. Il nuovo primo ministro della Polonia, Beata Szydlo, ha deciso di”ammainare” la bandiera a dodici stelle dell’Unione europea dalle sue conferenze stampa settimanali. La novità è stata notata  dai cronisti che a Varsavia si sono recati al primo briefing, nella sua funzione di governo, di Szydlo. La quale si è rivolta ai giornalisti avendo alle spalle la sola bandiera polacca. La premier, interrogata a proposito del cambiamento, ha prima riconosciuto che, in questi tempi difficili, c’è da ringraziare per il fatto che la Polonia faccia parte della Nato e dell’Ue. Ma ha poi aggiunto che, da ora in poi, le conferenze stampa dedicate a questioni nazionali avranno luogo “avendo come sfondo le più belle bandiere bianche e rosse”. Le bandiere dell’Ue continuano comunque a sventolare all’esterno della sede della cancelleria della Polonia  e del Parlamento. Il 25 ottobre scorso il partito di destra anti-Ue “Diritto e giustizia” a cui appartiene Szydlo ha vinto le elezioni politiche conquistando il 37,58% delle preferenze e acquisendo 235 seggi su un totale di 460 parlamentari. Le scelte del nuovo governo rischiano di mettere in imbarazzo e indebolire Donald Tusk, l’ex premier polacco che dallo scorso anno ha assunto la funzione di presidente permanente del Consiglio Europeo.

Dalla Polonia giunge così l’ennesimo segno di malessere nei confronti di una cosstruzione , quella dell’Ue, che non riesce a scaldare il cuore dei cittidani europei, i quali tendono a rifluire spontaneamente dentro i valori e la cultura dei vecchi Stati nazionali, dati fino a qualche tempo fa per defunti, ma, a quanto pare, più vivi che mai. Troppe sono le vicende che hanno portato a una disaffezione crescente dei cittadini per le istituzioni comunitarie: dal peso asfissiante dell’eurobrucrazia al rigore in materia di bilancio, tutti fatti che stanno impoverendo le società del continente. Il nesssaggio che arriva dalla Polonia non può certo essere ignorato.

 

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