«Sei un musicista di destra? Non puoi suonare perché qui ci sono i profughi»

3 Nov 2015 8:58 - di Franco Bianchini

È un militante di destra e gli viene negata la possibilità di suonare nel parco dove si esibiscono anche i profughi, Da qui un esposto alla Procura e l’invito al sindaco a stralciare la convenzione con i gestori del parco. La denuncia della discriminazione “al contrario” – come scrive il Mattino di Padova – arriva da Federico Donegatti, avvocato di 40 anni, nato a Padova e con studio a Lendinara. Donegatti suona da tempo il tamburo sciamanico e il gong tibetano nel gruppo di musiche tradizionali vibrazionali “Armonie Naturali”, che era atteso per un concerto al Parco Buzzaccarini di Monselice.

Il musicista di destra e i profughi

«In occasione di quel concerto mi è stato intimato, da membri dell’associazione che gestisce gli eventi musicali nel parco, che la manifestazione non si sarebbe svolta se io avessi avuto intenzione di suonare». Il motivo di questo diktat? «Le mie idee politiche. Lo scorso maggio, a Rovigo, sono stato candidato a sindaco per il Movimento sociale Fiamma Tricolore e Forza Nuova. Tengo però a specificare come non abbia mai mischiato la politica con la suonoterapia, che per definizione non può avere colore politico».
«Ritengo che l’atto perpetrato nei miei confronti – aggiunge il musicista – sia altamente lesivo e discriminatorio del diritto inviolabile e costituzionalmente garantito di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione che trova riconoscimento nella Costituzione. Un tale comportamento contrasta con il carattere dell’associazione che gestisce il bar e il palco degli eventi musicali che dovrebbe essere di apolitico e favorevole al pluralismo delle idee». La denuncia del musicista è stata raccolta anche dal consigliere comunale leghista Emanuele Rosina: «Chiederò al sindaco di farsi carico di chiarire l’episodio e, laddove fosse accertata l’effettiva condotta discriminatoria, di prendere tutte le conseguenti misure nei confronti dei responsabili, compresa la risoluzione della convenzione in essere per la gestione del parco».

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