Merkel è in difficoltà sui profughi: adesso vuol punire l’Europa dell’Est

29 Nov 2015 7:13 - di Redazione

Nel discorso al Bundestag, giovedì scorso, era sembrata una minaccia. Angela Merkel aveva detto che la sopravvivenza di Schengen dipende dalla corretta applicazione delle quote Ue per i rifugiati. «Una distribuzione solidale dei profughi», aveva scandito in Parlamento, «non è un dettaglio secondario: riguarda la questione se lo spazio Schengen potrà sopravvivere». Nei giorni successivi, varie fonti vicine alla Cancelliera hanno tentato di sminare la pericolosa correlazione, smentendo che si trattasse di una minaccia. Ma alla vigilia del vertice di oggi con la Turchia, alcuni media tedeschi hanno parlato di un’irritazione talmente alle stelle che Merkel starebbe cercando meccanismi finanziari per «punire» i Paesi dell’Est Europa, notoriamente riottosi ad accogliere profughi.

Merkel vuole togliere il budget ai paesi dell’Est per dare tre miliardi alla Turchia

L’arma per colpire l’Ungheria, la Polonia e gli altri partner che si sono mostrati particolarmente ingenerosi potrebbero essere i tre miliardi di euro promessi dalla Ue alla Turchia proprio per governare l’enorme flusso di profughi. Secondo indiscrezioni, i tedeschi starebbero insistendo per attingere al budget europeo; la Commissione europea insiste per prendere solo 500 milioni da lì e ricavare il resto in base al solito meccanismo delle quote (alla Germania spetterebbe di sborsare 540 milioni, al Regno Unito 420 milioni eccetera). Berlino insiste, invece, per prendere tutta la somma dal budget: significherebbe ridurre molti fondi strutturali destinati in buona parte ai Paesi dell’Est.

CDU mette in difficoltà la Merkel: tanti paletti per concedere permesso di soggiorno

Intanto la Cancelliera continua a fare i conti con le polemiche interne sui rifugiati, anche se i flussi provenienti dai Balcani sono rallentati molto a causa dell’inverno. Fa molto discutere una notizia anticipata da «Spiegel» secondo cui la Cdu potrebbe decidere al congresso di metà dicembre di assumere nel proprio programma un «obbligo di integrazione» per tutti i migranti. Il partito di Angela Merkel proporrebbe l’obbligo per chi vuole venire a vivere in Germania di accettare la parità tra i sessi e la superiorità delle leggi tedesche rispetto alla sharia, di non accettare la discriminazione di donne, omosessuali e appartenenti ad altre religioni e di riconoscere l’esistenza di Israele. Nel caso i migranti violassero uno di questi principi, la Cdu suggerirebbe di tagliare gli aiuti sociali o di togliere il permesso di soggiorno.

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