Lupi Sindaco di Milano? Tutto in alto mare. Summit Berlusconi-Salvini

17 Nov 2015 8:34 - di Redazione

A Silvio Berlusconi e Matteo Salvini non è rimasto altro che prenderne atto, al termine del nuovo faccia a faccia avuto a sorpresa (e nella massima discrezione) ieri pomeriggio ad Arcore. Su Milano – dove Giuseppe Sala scalda già i motori all’ombra del centrosinistra – i due si sono di fatto arresi sotto i colpi dei “no grazie” che hanno opposto tutti i potenziali candidati interpellati. Dai più noti Paolo Scaroni e Paolo Del Debbio, ai meno conosciuti industriali e commercianti lombardi. L’impasse è tale che i due hanno cominciato ad accarezzare l’idea bizzarra di pescare fuori dai rispettivi recinti, perfino dentro l’attuale maggioranza di governo, per puntare magari su Maurizio Lupi, attuale capogruppo Ncd alla Camera.

Tanti i “no” ricevuti da Salvini e Berlusconi su Milano

Il leader di Forza Italia a conti fatti non è per nulla contrario, sempre che l’uomo forte di Cl a Milano si decida a lasciare il partito di Alfano non più tardi dei prossimi giorni. Quando l’Ncd sarà abbandonato anche da Gaetano Quagliariello e altri sei senatori intenzionati a votare no alla legge di stabilità. A quel punto si tratterà di convincere Salvini che ancora ieri si è mostrato gelido di fronte all’impresa di far ingoiare all’elettorato leghista milanese un uomo che ha militato con l’odiato Alfano fino a oggi. Il risultato è appunto lo stand by. I due invece avrebbero concordato sulla pedina Osvaldo Napoli a Torino, mentre su Bologna il capo del Carroccio ieri è tornato alla carica con Berlusconi: «Il candidato migliore è la nostra Lucia Borgonzoni, non insisterei se non ne fossi convinto».

Mentre su Roma il punto sarà fatto nei prossimi giorni con Giorgia Meloni

A Roma la candidatura della leader di Fdi appare sempre più probabile. Matteo Salvini dunque torna ad Arcore (l’ultima volta domenica 4 ottobre) per il primo vertice dopo la piazza leghista bolognese assai ruspante e contestatrice, per altro in un lunedì che riporta ai vezzi di Umberto Bossi (giorno sempre evitato perciò finora dal leader lumbard). Ma c’era un “non detto” da chiarire, tra i due. Il capo leghista doveva spiegare che con la manifestazione non ha voluto strappare la leadership del centrodestra, anche se quello è stato il risultato agli occhi dei più. E per rassicurare il padrone di casa ha promesso il massimo raccordo tra i gruppi parlamentari: già oggi i capigruppo si vedranno per mettere a punto gli emendamenti da opporre alla legge di stabilità e da presentare domani in una conferenza stampa congiunta.

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