L’indignazione dei potenti. Putin: il terrorismo minaccia la civiltà umana

14 Nov 2015 12:09 - di Adele Sirocchi

La condanna, l’indignazione, la solidarietà,la preghiera per le vittime. Sono i messaggi che giungono dai potenti del mondo dopo l’attacco subito dalla Francia e dai francesi. Gli attentati “sono un tentativo oltraggioso di terrorizzare i civili” ha commentato Barack Obama che ha promesso: “Faremo di tutto per portare questi terroristi davanti alla giustizia”. Al popolo francese si è rivolta la cancelliera Angela Merkel: “Noi, gli amici tedeschi, vi sentiamo così vicini. Noi piangiamo con voi. E combatteremo insieme la battaglia contro coloro che vi hanno fatto quel che non si può concepire”. Completamente vestita di nero e visibilmente emozionata, la cancelliera ha aggiunto: “Sappiamo che la nostra vita in libertà è più forte di qualsiasi terrore”. Il presidente russo Vladimir Putin in un telegramma ad Hollande ha scritto che “l’intera comunità internazionale dovrebbe unire i propri sforzi per combattere efficacemente il terrorismo”. “Questa tragedia – ha continuato – è un’altra prova della natura barbarica del terrorismo, che pone una minaccia alla civiltà umana”.

Su Twitter il premier britannico David Cameron ha scritto: “Sono scioccato dagli eventi di Parigi. I nostri pensieri e preghiere sono con il popolo francese. Faremo tutto ciò che possiamo per aiutare”. In merito agli attacchi Matteo Renzi ha detto che i terroristi attaccano “il nostro modo di vivere” ma che va riscoperto “il dono dell’Europa che i nostri padri ci hanno lasciato, loro che hanno conosciuto la guerra e ci hanno lasciato la pace”.

Dietro la retorica di circostanza tuttavia, si nasconde una certezza che i leader del mondo non possono ancora a lungo ignorare: l’attacco jihadista a Parigi è la dimostrazione che l’Europa è un fronte della guerra che si combatte in Siria e in Iraq. La giornata in cui si sono consumati gli attentati a Parigi si era aperta non a caso con la notizia da Raqqa dell’uccisione da parte dei droni Usa del boia del Califfato Jihadi John. Di tutto ciò si parlerà di sicuro al summit del G20 in programma in Turchia, ma al tavolo non si siederà Hollande, che ha depennato l’impegno dalla sua agenda e che presiederà a Parigi il consiglio della Difesa.

 

 

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