La lettera aperta di Khamenei: «Odio e ripugnanza verso i terroristi di Parigi»

30 Nov 2015 14:04 - di

Importante presa di posizione sul terrorismo della Guida suprema iraniana, ayatollah Khamenei, che ha definito «cieco terrorismo» gli attacchi di venerdì 13 a Parigi affermando, in una lettera aperta «a tutti i giovani nei Paesi occidentali», che «un miliardo e mezzo di musulmani è rimasto indubbiamente sconvolto e indignato per quanto accaduto e prova odio e ripugnanza verso gli autori di questi crimini». Ali Khamenei  punta il dito anche contro l’Occidente e Israele: «Sono ormai pochi – scrive Khamenei nella lunga lettera – a non conoscere il ruolo degli Stati Uniti nella creazione, rafforzamento e armamento di al-Qaeda, dei Taliban e del loro malvagio seguito». «Un altro aspetto di contraddizione – sostiene il leader iraniano – è visibile nel sostegno al terrorismo di Stato di Israele. Sono più di sessant’anni che il sofferente popolo palestinese sperimenta la peggiore forma di terrorismo. Se oggi le genti d’Europa sono costrette a rimanere a casa per qualche giorno, è da decine di anni – scrive Khamenei – che a causa della macchina di distruzione e di massacro del regime sionista una famiglia palestinese non si sente sicura nemmeno nella propria casa. Quale violenza è paragonabile nelle atrocità alla costruzione di colonie illegali da parte del regime sionista?», chiede Khamenei.

La Guida suprema Khamenei se la prende però anche con l’Occidente

Nella sua analisi la Guida suprema iraniana scrive che «il grave errore nella lotta al terrorismo sono le reazioni affrettate. Qualsiasi azione emotiva e frettolosa che isoli o spaventi le comunità islamiche in Europa e negli Stati Uniti e limiti ancor di più i loro diritti non solo non risolverà i problemi ma aumenterà anzi le distanze e i rancori. Secondo le notizie che mi sono giunte – spiega Khamenei – in alcune nazioni europee sono state approvate delle leggi che spingono i cittadini a spiare i musulmani; questo atteggiamento è oppressivo e sappiamo tutti che la caratteristica dell’oppressione è quella, prima o poi, di ritorcersi contro chi la commette, a prescindere dal fatto che i musulmani non meritino questa irriconoscenza. Il mondo occidentale da secoli conosce bene i musulmani e nella maggior parte dei casi non hanno visto che gentilezza e pazienza». «Chiedo pertanto a voi giovani – conclude la Guida suprema iraniana – di creare le basi per un rapporto giusto, rispettoso e nobile con il mondo dell’Islam, fondato su una corretta e approfondita conoscenza e traendo lezione dalle esperienze negative».

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