Il governo prepara una manovra-bis con stangata: «Ma è colpa dell’Isis…»

30 Nov 2015 10:06 - di Robert Perdicchi

«Il clima seguito ai terribili fatti di Parigi è negativo e questo potrà avere effetti sulla ripresa». Il terrorismo e la paura scatenata dagli attacchi di Parigi minacciano la fiducia dei cittadini europei, secondo il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Non è un vero e proprio allarme quanto un invito, condiviso in pieno dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, a non farsi prendere dal panico, a non cambiare abitudini di vita (e di spesa) e, sopratutto, per quanto riguarda le istituzioni e il governo, a non farsi cogliere impreparati da eventuali ripercussioni, anche economiche, del clima negativo seguito alla strage dell’Isis. Ma soprattutto, a mettere la mano al portafoglio visto che l’ipotesi di una manovra-bis è dietro l’angolo. E Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, commenta: «Padoan mette mani avanti su crisi, ma Parigi non c’entra. Peggioramento c’era già da prima. Ammetta che con Renzi ha sbagliato tutto», scrive su Twitter.

La manovra-bis sarà colpa dei terroristi…

Dalla serata di venerdì 13 novembre qualcosa è innegabilmente cambiato, sostiene Padoan, ma la stima di crescita dell’Italia per il 2015 resta, sia per il titolare del Tesoro che per il premier, al +0,9% fissato nella Nota di aggiornamento del Def. Nonostante il dato non esaltante del terzo trimestre dell’anno rilevato dall’Istat, cavalcato da Forza Italia, e le previsioni non coincidenti dell’Upb, che vedono il Pil fermarsi a +0,8%, soprattutto a causa del rallentamento del commercio internazionale, secondo Padoan “al momento non ci sono elementi concreti che inducano a rivedere quella cifra”. Per questo, puntualizza anche Renzi, la previsione per fine anno “è confermata”. I rischi potrebbero semmai riguardare i prossimi mesi e non vanno sottovalutati. Anzi. L’esecutivo, ribadisce Padoan, è già in campo, e si prodigherà ancora, per spingere il più possibile l’economia. L’obiettivo di medio termine è infatti quello di raggiungere una crescita il più possibile vicina al 2%, tale da riassorbire al massimo la disoccupazione. In sintesi, dopo Natale, a panettone mangiato, arriverà l’annuncio della manovra-bis…

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