Giubileo, non bastano 2 commissari. Cabina di regia a Palazzo Chigi

12 Nov 2015 11:44 - di Mauro Achille

Salta il “Dream team” per il Giubileo. Ovvero, la tecnostruttura che, nella mente di Renzi, doveva affiancare il prefetto Franco Gabrielli nella gestione dei fondi che il governo si appresta a elargire. Domani i duecento milioni previsti per Roma dovrebbero essere stanziati dal Consiglio dei ministri. Fatto sta che lo stanziamento delle risorse viene anticipato da una decisione che desta qualche sorpresa. Ufficialmente l’eliminazione del pool  di super-esperti viene fatto risalire a difficoltà tecnico-giuridiche. Ragioni che, con la presenza di Ignazio Marino, esautorato dalla sue funzioni quando l’ex sindaco era ancora in carica, non sussistevano. Ma ora che in Campidoglio si è insediato il commissario Paolo Tronca, quelle difficoltà sono diventate insuperabili. “Con la presenza di un ruolo tecnico in Comune – rivela una fonte accreditata al Messaggero – è venuta a cadere la necessità di nominare una squadra ad hoc. In più si rischiavano duplicazioni o di svuotare le competenze del prefetto Tronca”. Certo è che il passaggio di consegne nelle mani del prefetto venuto da Milano non deve essere stato molto semplice. Tra le tante anomalie che si sono venute sommando nel corso della lunga e ridicola gestione del caso Marino da parte del Pd e del premier,  c’è anche quella di aver messo il prefetto di Roma, Gabrielli, a svolgere un ruolo di regia e di coordianamento del Giubileo. Scelta forse oculata per controllare Marino e lanciare un segnale diverso dopo le gaffe e gli inciampi dell’ex sindaco. Ma ora che Roma di prefetti in Campidoglio ne ha due, la questione della distribuzione dei poteri è diventata molto più problematica. Fino al punto che lo stesso Tronca ha rimandato il conferimento delle deleghe ai sub commissari fino a quando non si fosse sciolto il dilemma. Se le cose non dovessero cambiare all’ultimo momento, Tronca gestirà appalti, trasporto pubblico, viabilità, pulizia cittadina, decoro. Mentre Gabrielli si occuperà della sicurezza. Così, il “Dream team” svanisce. Ed ora sembra che a Palazzo Chigi stiano studiando il varo di una struttura di missione per la Capitale. Una struttura dotata di fondi e di personale con incarichi temporanei che consentirebbe di spostare  la “cabina di regia” di Roma nelle mani di Renzi. Rientrerebbe, così,  dalla finestra ciò che è uscito dalla porta. Intanto, manca poco all’apertura della Porta Santa e la città è a pezzi.

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