«Gite scolastiche non a rischio». Al momento solo Parigi è “off-limits”

20 Nov 2015 15:05 - di Giacomo Fabi

L’offensiva terroristica in atto in Francia non mette a rischio – almeno per il momento – la programmazione delle gite scolastiche in Italia. È stato lo stesso ministro dell’Istruzione Stafania Giannini a precisarlo a margine di un incontro al Miur. Di fronte agli attentati di Parigi, ha spiegato la Giannini, «non dobbiamo reagire con paura e con l’immobilizzazione delle nostre vite, non è questa la strada: ci sono – ha aggiunto – tante altre cose importanti che proporremo in Europa e che stiamo già facendo sul piano educativo e sul rafforzamento della sicurezza». Lo stesso ministro ha ricordato che l’unica limitazione viene proprio dal governo di Parigi, che ha sconsigliato però le visite in Francia «in questi particolari giorni».

Sulle gite scolastiche è intervenuto il ministro Giannini

Che le gite scolastiche potessero “saltare” è un’eventualità che si è imposta all’attenzione delle autorità scolastiche, ministro in primis, proprio a seguito della raccomandazione giunta da Oltralpe. «Sul tema delle gite – ha infatti ricordato la Giannini – abbiamo indicato il provvedimento che ha preso il governo francese, in merito a questi particolari giorni, in cui si è sconsigliato alle scuole francesi e dei paesi europei di far convergere le scolaresche in Francia e in particolare a Parigi. Una volontà del governo francese comprensibile per il lavoro di security in corso».

Non c’è rischio terrorismo per le scuole italiane

Rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla sicurezza delle scuole italiane, il ministro ha dovuto fare riferimento anche al contesto attuale, molto diverso – soprattutto in termini di percezione – rispetto a quello precedente glia tacchi terroristici che hanno insanguinato Parigi: «Siamo tutti sicuri – ha risposto – in una società che deve tenere conto di una situazione mutata rispetto agli anni scorsi ma anche di un potenziale di reazione che stiamo dimostrando a tutti i livelli, il mondo della scuola è il primo che sta reagendo con dovuta dignità e forza».

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