Berlusconi: “Ho un programma per vincere. Da Renzi solo mance disgustose”

28 Nov 2015 14:55 - di Redazione

Tutto lo Stato maggiore di Forza Italia è riunito a Mogliano Veneto in un convegno dal titolo “Il Nordest, l’Italia e l’Europa che vogliamo dopo Parigi”. All’incontro – che si sta svolgendo sotto l’egida del Partito Popolare Europeo-  è intevenuto il leader di Forza italia, Silvio Berlusconi sui principali temi in Agenda, dai prossimi appuntamenti elettorali, allo scenario internazionale fino alle ultime decisioni prese dal governo Renzi. Sul premier si sono concentrate le critiche più aspre: «500 euro per la cultura a chi compie 18 anni e che va a votare per la prima volta sono mance elettorali disgustose», ha commentato. Ancora: «Abbiamo preso quote crescenti di veleno, i giornali sono indifferenti della situazione italiana, così le televisioni, come fossimo ancora in una democrazia ma non lo siamo assolutamente. Non siamo assolutamente in una democrazia che dovrebbe essere del popolo. Il governo che oggi governa è contro il popolo». Altra bordata al governo sul fronte delle scelte sulla sicurezza: «Il nostro governo ha pensato di ridurre di 15mila unità l’ organico forze dell’ordine, chiudere stazioni dei Carabinieri e commissariati di polizia, e offrire ad agenti che rischiano la vita 80 euro al mese». Una vergogna. Quindi Berlusconi rilancia:

Berlusconi: il metodo Putin contro Isis

«Ho un programma per vincere con oltre tre milioni di voti, promette. «Io volevo tornare sulla scena politica dopo l’affermazione di una mia conclamata innocenza. Il dovere di tutti noi è di reagire a quella situazione nella quale ci hanno fatto precipitare, ma ci vuole l’impegno di tutti». «Se potessi ancora partecipare e girare l’Italia non pensate che potremmo salire di altri 10 punti?», ha chiesto alla sua maniera, rivolgendosi alla platea. Dopo la polemica interna, lo sguardo di Berlusconi e dei convegnisti torna al dramma del terrorismo che si è abbattuto sull’Europa, dopo le stragi di Parigi: c’è un solo modo «per estirpare il cancro dell’Isis e il disastro della Siria. Nessun Paese può andare da solo. Il modo individuato da Putin è il metodo da seguire per Berlusconi: una grande coalizione che sotto l’egida dell’Onu metta insieme Usa, Ue, Russia, Cina e qualche stato arabo. Serve una grande coalizione – ha sottolineato – perché sarà una guerra sanguinosa, senza prigionieri, dove il fanatismo è portato all’eccesso, in cui ci sono persone che sanno di morire e che uccidono e vanno a morire dopo pochi minuti di chi hanno ucciso».

«C’è un’emergenza democratica»

Berlusconi torna poi di nuovo su un tema che dovrebbe stare a cuore a tutti gli italiani: «Siamo in emergenza democratica: c’è un presidente del consiglio che non è stato eletto nemmeno per fare il parlamentare e il suo partito gode di un voto su sei e con un voto su sei governa, mettendo uomini tutti suoi negli enti e nelle aziende di Stato: l’ultimo caso è rappresentato dalle nomine di Ferrovie dello Stato. Questa situazione si chiama regime, e non possiamo accettarlo». Possibilità di successo? «Renzi ha perso dieci punti di fiducia in 10 mesi e dentro al Pd i comunisti lo accusano di aver tolto alla sinistra la guida del Partito per darla a un vecchio democristiano seppure giovane. Alcuni all’interno del Pd hanno avuto Il coraggio di andarsene e si profila la possibilità che se ne vadano altri. Tutti prevedono come impossibile che il Pd arrivi al 40 per cento e se così fosse esiste la possibilità che al ballottaggio arrivino i cinque stelle. Se così fosse, noi abbiamo il dovere di fare in modo che il terzo componete della democrazia, cioè il centrodestra, si rafforzi per vincere al primo turno le elezioni».

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