Alfano: “I terroristi non ci detteranno l’agenda. Sì all’asilo per i migranti”

15 Nov 2015 9:12 - di Redazione

“Dopo quello che è successo a Parigi, che differenza passa tra un figlio che sta in trincea e un figlio che sta per le vie del centro? E fino a che punto si è disposti a mandare un figlio in trincea, pur di vedere garantito a un altro figlio di muoversi per le vie del centro? Perché ormai questo è il bivio, per tutto l’Occidente”, scrive “Il Corriere della Sera”. Dunque anche per l’Italia. Angelino Alfano lo riconosce, e sottolinea che «entrambi quei figli combattono per la libertà. Noi siamo in trincea da tempo con i nostri militari, ancora pochi giorni fa abbiamo ricordato gli eroi di Nassiriya. Però anche i ragazzi che stanno in centro difendono la nostra libertà, difendono cioè le nostre abitudini, la nostra voglia di dichiararci e vivere da Occidentali. Perché i terroristi, quando non riescono a sopraffare i regimi di governo, tentano di sopraffare i regimi di vita».

Alfano è il responsabile della sicurezza: “Rischio zero non esiste”

Ogni sera il ministro degli Interni va a letto e pensa: anche oggi è andata bene. Ogni mattina il ministro degli Interni si alza e pensa: sarà oggi? La percezione, infatti, non è se quanto accaduto in Francia avverrà anche in Italia, ma quando avverrà e dove. «Ogni giorno — risponde — lavoriamo perché il Paese sia sicuro, dunque libero. E continueremo a lavorare perché la risposta a quel terribile interrogativo sia “mai”. Anche se sappiamo che il “rischio zero” non esiste». Alfano non rivela quante volte l’Italia sia scampata a un attentato da quando siede al Viminale, «ma se penso all’instancabile opera di prevenzione che viene quotidianamente fatta, dico che abbiamo da ringraziare il Dio in cui crediamo e gli uomini a cui affidiamo un compito delicatissimo».

Alfano insiste: “asilo a chi ne ha diritto ed espellere i falsi profughi”

Uno dei killer era un profugo proveniente dalla Grecia. Così rischia di saltare il fragile progetto di redistribuzione dei profughi in Europa. E rischia di saltare l’Europa. «L’Europa non salterà, né si farà dettare l’agenda dal terrorismo, che dovremo sconfiggere con le armi degli Stati sovrani, le armi della forza e del diritto: dando asilo a chi ne ha diritto ed espellendo i falsi profughi, senza mai dare nulla per scontato. Sapendo che il momento storico è caratterizzato da due emergenze mondiali senza precedenti: l’immigrazione e il terrorismo. Chi non ne tiene conto ha una visione miope o strumentale».

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