2.500 militari e nuclei antiterrorismo: ecco il Giubileo al tempo dell’Isis

9 Nov 2015 10:09 - di Gabriele Alberti

Ad un mese esatto dall’apertura della Porta Santa che darà il via al Giubileo voluto da Papa Francesco, si definiscono i dettagli dell’imponente piano di sicurezza messo a punto per il primo Anno Santo ai tempi dell’Isis. Ci saranno 1.100 forze di polizia di rinforzo nella Capitale, supportati da un contingente di 2.500 militari. Tra di loro gli specialisti del Comsubin (Marina) e del Col Moschin (Esercito), che lavoreranno insieme ai colleghi di Nocs (Polizia) e Gis (Carabinieri). Il punto sulle misure è contenuto nel numero di novembre della rivista PoliziaModerna. «Il 3 novembre – ha detto il ministro dell’Interno Alfano – abbiamo fatto una riunione al Viminale e sono state date direttive molto chiare: non vogliamo militarizzare la città, ma vogliamo una manifestazione sicura come è stata Expo». Il precedente Giubileo del 2000 è stato preceduto da anni di preparazione. Allora, ricorda Armando Forgione, direttore dell’Ufficio ordine pubblico e a capo del Gruppo di pianificazione per il governo e la gestione dei grandi eventi, la pianificazione partì con 5-6 anni di anticipo, ma stavolta abbiamo dovuto far tutto in pochi mesi, anzi, in poche settimane.

Giubileo, esercitazioni antiterrorismo

Il centro nevralgico delle celebrazioni sarà Roma, ma sono anche altre le città coinvolte, da Padova a Loreto, da San Giovanni Rotondo ad Assisi. In questi giorni Roma è stata teatro di una serie di esercitazioni antiterrorismo in luoghi strategici come San Pietro, Colosseo, Farnesina e Stazione Ostiense. Prove generali per la messa a punto di un dispositivo capace di far fronte ai possibili attentati. Non risultano al momento, rileva PoliziaModerna, vere e proprie minacce e non sono in programma iniziative di contestazione interna (come quelle del fronte dell’anticlericalismo e degli anarchici). Ma da parte del Viminale e dell’intelligence l’attenzione è altissima. Squadre antiterrorismo pronte ad intervenire sono state attivate. «Stiamo provvedendo – ha spiegato Forgione – all’acquisto di strumenti all’avanguardia che permettano di esaminare singolarmente le persone che si recano, ad esempio, in piazza San Pietro. E ancora, stiamo perfezionando l’uso dei droni, strumenti particolarmente versatili e utili, nonché discreti e più economici rispetto ad un elicottero, per il controllo dall’alto delle folle». Un’ordinanza di polizia indicherà come governare l’arrivo delle personalità straniere, i servizi di scorta, lo spostamento dei flussi e la presenza del Papa nei vari luoghi di culto. La finalità è quella di rendere sicure le basiliche e gli itinerari giubilari.

Vigilanza altissima

 

Un capitolo a parte merita poi l’Ispettorato Vaticano, guidato da una donna, Maria Rosaria Maiorino e forte di 144 agenti che a breve saranno incrementati. Tra le competenze dell’ufficio c’è quella di curare la sicurezza del Santo Padre quando esce dai confini del suo Stato, ma restando in Italia. La seconda (decisamente più importante in vista del Giubileo) è vigilare su piazza San Pietro, in base a una regola abbastanza singolare: quando il Papa si trova nella piazza, la tutela spetta alla Gendarmeria vaticana, mentre quando non c’è spetta alla Polizia di Stato. Il numero dei varchi di sicurezza, che oggi sono mediamente quattro, sarà, nell’imminenza del Giubileo, incrementato ulteriormente e adeguato alle accresciute esigenze. Ci saranno controlli (e file) diversi per i pellegrini che desiderano visitare la Basilica e quelli che invece vogliono passare sotto la Porta Santa. Oltre alle linee dedicate ai controlli di sicurezza saranno in uso parecchi metal detector portatili per questo Giubileo straordinario. per eseguire verifiche su borse e zaini in Piazza o nelle zone adiacenti. Saranno installate altre telecamere per la videosorveglianza. Cosicché neppure un metro quadrato delle zone a rischio resterà privo di copertura. Verrà aumentato il numero di agenti che opereranno in borghese, mescolandosi a turisti e pellegrini.

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