Ue, terrorismo: se attacco imminente, possibile limitare i diritti dei sospettati

21 Ott 2015 9:14 - di Paolo Lami

La lotta contro il terrorismo è prevalente rispetto ai diritti dei sospettati in caso si sospetti un attacco imminente. Lo ha deciso la Corte europea dei diritti umani con una sentenza – che certamente farà discutere – di assoluzione emessa nei confronti del Regno Unito chiamato in causa davanti ai giudici europei di Starsburgo da tre uomini pachistani sospettati nel 2009 di essere coinvolti nella preparazione e istigazione ad atti di terrorismo e, per questo, arrestati, insieme ad altri 8 connazionali, sottoposti a 13 giorni di detenzione e perquisizioni delle proprie case durate tra i 10 e i 12 giorni.
I tre uomini, poi rilasciati, Sultan Sher, Mohammed Rizwan Sharif Mohammed Umer Farooq, si sono rivolti alla Corte di Strasburgo sostenendo che le autorità hanno violato il loro diritto a un giusto procedimento per determinare la legittimità della loro detenzione, e quello al rispetto della vita privata per le perquisizioni condotte nelle loro abitazioni.
I tre risiedevano in Gran Bretagna con un visto per studenti e furono arrestati nell’ambito della cosiddetta Operazione Pathway.
Sher, Sharif e Farooq furono arrestati la mattina dell’8 aprile 2009 perché sospettati di essere coinvolti nella preparazione di atti di terrorismo. Fra i documenti sequestrati vi era un foglio word recuperato da una pennetta Usb nel quale si discuteva  tempi e piani per un matrimonio islamico «dopo il 15 e prima del 20 di questo mese», un linguaggio che, secondo la polizia, altro non era che un messaggio in codice. Successivamente i tre sono stati rilasciati e nel settembre 209 sono ritornati in Pakistan.
Nella sentenza i giudici della Corte europea hanno stabilito che, in caso si sospetti un attacco terroristico, uno Stato può condurre a porte chiuse parte delle udienze per determinare la legittimità di una detenzione, senza che questa sia considerata una violazione dei diritti degli indagati. La Corte ha anche stabilito che in caso si sospetti un attacco imminente il mandato di perquisizione di un’abitazione può essere formulato in modo generico.

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