Truffe agli anziani: si fingevano abili avvocati per derubare novantenni soli

10 Ott 2015 16:37 - di Ginevra Sorrentino

Truffe agli anziani, un reato odioso almeno quanto ingegnoso, almeno stando agli ultimi casi di cronaca che registrano – tra smascheramenti e arresti – un’evoluzione nell’organizzazione e realizzazione del raggiro di turno.

Truffe agli anziani: i nuovi metodi escogitati

L’ultima trovata in materia di truffe agli anziani racconta una storia di trasferte da Napoli a Firenze, organizzate per “assalire” in casa persone sole in diversi casi anche di 90 anni di età, a cui sottrarre somme di denaro e gioielli sotto le mentite spoglie di avvocati: alle vittime dicevano che avrebbero risolto improvvise “grane” capitate ai figli, problemi inerenti a volte ad arresti, altre ancora a incidenti stradali. Ma per pagare le prime spese, o addirittura una specie di cauzione per uscire dal carcere (sistema che in Italia non esiste), chiedevano soldi “cash”, alcune migliaia di euro per volta. Tutte storie inventate, tipiche di un metodo di truffa collaudato, per cui la squadra mobile di Firenze ha arrestato Giovanni Barone, 25 anni, e Nunzio Kevin Gallo, 23. Entrambi sono di Napoli e organizzavano trasferte di due-tre giorni nel capoluogo toscano finalizzate a selezionare le vittime da colpire, agganciarle in casa e portare via i loro averi con finti pretesti e dicendo di essere esperti legali pronti a risolvere le difficoltà appena verificatesi. Fantasiosi, spietati e recidivi: le indagini fin qui svolte, infatti, hanno accertato che gli “attori” malintenzionati hanno replicato la messinscena più volte. La polizia sospetta infatti a carico di Barone e Gallo una trentina di truffe, tra quelle tentate e quelle andate a segno, dalla fine del 2014 ad ora.

I colpi messi a segno

Al momento, però, i due sono stati arrestati per gli ultimi raggiri portati a compimento in zona Coverciano: tre truffe tentate (in un caso un’anziana ha chiamato un poliziotto suo conoscente dopo che uno sconosciuto l’ha invitata presso un ufficio postale) e una truffa riuscita in cui i due hanno portato via 2.900 euro ad un’altra anziana. Gli investigatori della polizia ormai li avevano individuati e, pedinandoli, sono arrivati a bloccarli con il denaro mentre erano in viaggio sull’A1. Ma per individuarli e stanarli è servita un’attività investigativa durata mesi, che non si fermerà con questi due arresti, perché altre “batterie” di truffatori risultano essere in azione a Firenze con le stesse tecniche dirette agli anziani. «Questa è gente preparata senza scrupoli e che si approfitta della solitudine degli anziani, specie di quelli che vivono soli – ha spiegato il questore Raffaele Micillo nel corso di una conferenza stampa indetta sul caso –. Rinnovol’invito a non dare soldi a nessuno, a non dare notizie della famiglia, a non credere alla loro baggianate. Sono truffe – ha poi concluso il questore – ordite a danno di una fascia debole della popolazione. Le vittime, data l’età, cadono in uno stato di grave prostrazione e mortificazione, si vergognano persino di fronte a familiari e parenti per esser caduti nel tranello». Secondo gli investigatori, i due falsi avvocati si sarebbero procurati notizie sugli anziani (casa, numero telefonico, indirizzo) sia informandosi nel quartiere dove abitano, sia acquistando sui canali clandestini di Internet (il cosiddetto black market) indirizzari ed elenchi che vengono usati per preparare le truffe.

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