Aveva sterminato una famiglia: il Mossad lo cattura in ospedale (VIDEO)

6 Ott 2015 18:06 - di Laura Ferrari

Con un blitz notturno in un ospedale di Nablus – degno di un film di azione – agenti in borghese del Mossad, i servizi segreti israeliani, hanno catturato un terrorista di Hamas sospettato di avere assassinato qualche giorno prima una coppia di giovani israeliani, colpevoli solo di essere coloni in Cisgiordania. Il delitto, avvenuto il 2 ottobre, aveva sconvolto l’opinione pubblica israeliana. I due genitori israeliani, di circa 30 anni, sono stati massacrati mentre erano nella loro auto in Cisgiordania, non lontano da Nablus. A bordo del veicolo c’erano anche i loro quattro figli: il più piccolo di 4 mesi, gli altri tra i 4 e i 9 anni. Tutti rimasti illesi.

La vendetta del Mossad, tre giorni dopo

Le immagini dell’ incursione sono state fugacemente catturate da una telecamera di sicurezza dell’ospedale e sono riproposte con insistenza da siti web israeliani e palestinesi. Erano le 4 di mattina di domenica ma, a giudicare dalla telecamera, nell’ospedale al-Arabi c’era ancora attività. All’improvviso nella sala di ingresso fanno apparizione due figure armate. Si saprà poi che erano agenti in borghese dello Shin Bet e dello Yamam (l’unità antiterrorismo della polizia israeliana). Altri agenti predisposti nei corridoi avrebbero provveduto in seguito a disattivare le telecamere. Il loro obiettivo era al terzo piano, stanza 302. Era stato ricoverato per una ”frattura ad un braccio” nella serata di venerdì, e registrato come Karam al-Masri, 23 anni, ingegnere. Ma gli agenti israeliani ritenevano che si trattasse in realtà di Karam Lutfi Fathi Razeq, membro dell’ala militare di Hamas. E al braccio – avevano ragione di ritenere – aveva una ferita di arma da fuoco provocata accidentalmente da un suo compagno quando nella notte di venerdì avevano ucciso assieme, in una arteria vicina, i coniugi israeliani Eitam e Naama Hankin, di fronte ai loro quattro figlioletti. Nelle giornata di sabato altri agenti israeliani si erano infiltrati a Nablus per catturare i membri della cellula di Hamas. Quattro erano stati tratti in arresto ma il quinto – Karam – mancava all’appello. Su alcuni mezzi di comunicazione palestinesi si afferma che ai servizi segreti la soffiata decisiva che ha consentito la sua cattura è giunta dall’intelligence di Abu Mazen. Finora non si hanno conferme né smentite.

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