La Russa: «Ora per la destra si apre finalmente una stagione di chiarezza»

5 Ott 2015 13:34 - di Girolamo Fragalà

«Ora per la destra si apre finalmente una stagione di chiarezza». Ignazio La Russa, all’indomani dell’assemblea dei soci della Fondazione An, fa il punto sul voto. Due giorni di lavoro intenso, il tentativo di trovare un’intesa, il tavolo che salta e alla fine la conta.

Perché non è stato possibile giungere a un accordo?

Ho tentato con tutte le mie forze di fare in modo che non fosse escluso nessuno. Ma mi sono scontrato con quello che mi è sembrato il partito della rottura, un partito che non era maggioritario nemmeno all’interno della mozione dei quarantenni e che ha determinato l’impossibilità di trovare una sintesi.

E si è andati allo scontro…

Evidentemente qualcuno riteneva che evitare un’ulteriore frammentazione non fosse così importante. C’era chi infatti mirava solo ad azzerare tutto, come se in questi anni non fosse accaduto nulla, come se non ci fosse stata la nascita di Fratelli d’Italia. la sconfitta di formazioni politiche che erano andate in direzione centrista, il successivo raddoppio dei voti sempre di Fratelli d’Italia. In sostanza, qualcuno non voleva un equilibrio, ma un annullamento dell’esperienza di FdI e questo non potevamo consentirlo.

E qual era l’obiettivo?

L’obiettivo di alcuni era di rompere tutto, far saltare il tavolo e sulle macerie di costruire qualcosa di diverso. Inaccettabile.

Questo tentativo è andato a vuoto. Ora che cosa accadrà?

Senza problemi e senza troppe discussioni aggregheremo la cosiddetta destra diffusa sul territorio partendo dai tanti consiglieri e militanti che si sono ritrovati in un unico percorso. Giorgia Meloni aveva già preso un impegno del genere ad Atreju.

E come avverrà l’allargamento?

Ci sarà un congresso aperto, con una segreteria generale non solo di Fratelli d’Italia. Faremo un grande sforzo perché da questa vicenda possa nascere lo strumento capace di unire tutti. In questi giorni di assemblea si sono riallacciati nodi politici e umani con l’area che è rimasta in Forza Italia e questo è un buon segnale perché la destra italiana ha pagato non solo la divisione ma anche la mancanza di coordinamento di battaglie comuni.

Chiarezza su tutto…

Ciò che ha sancito l’assemblea non si può più cambiare. Non potrà nascere un’associazione promossa dalla Fondazione. Si riparte da una base solida ma con chiarezza, a partire dalla linea politica. Non dimentichiamo infatti che nella mozione dei quarantenni venivano messe insieme posizioni ipercentriste, persone che sono andate in Scelta civica e nell’Ncd, unite a posizioni di destra lepenista.

Il compito della Fondazione An?

Alla Fondazione va ora il compito di fare grandi campagne significative per la destra, associate al compito culturale la cui strada viene tracciata da Marcello Veneziani. L’impegno preso da Fratelli d’Italia, nel ricevere il simbolo, è quello di svolgere subito una vera azione di aggregazione che senza dubbi e appesantimenti sarà grande e interesserà tutti. Il congresso che faremo sarà completamente aperto a ogni soluzione, la leadership di Giorgia Meloni è fuori discussione.

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