Riciclaggio: altra tegola su Maruccio, ex enfant prodige di Di Pietro

27 Ott 2015 14:13 - di Domenico Labra

Adesso nessuno lo ricorda. Ma, allora, Vincenzo Maruccio era un astro nascente. Uno dei nuovi e più noti esponenti politici dell’allora partito di Antonio Di Pietro. Poi ci fu l’ichiesta sulle spese pazze e sui rimborsi gonfiati dei consiglieri regionali e Maruccio si tramutò da astro in meteora. Accusato di avere sottratto fondi destinati al suo stesso partito per un milione di euro, Maruccio si inabissò rapidamente, portandosi appresso – insieme ad altre vicende simili – anche tutta la supposta diversità dei seguaci dell’ex magistrato. Che infatti di li a poco concluse anch’esso la sua parabola politica. Adesso arriva un’altra tegola. l’ex capogruppo Idv alla Regione Lazio Vincenzo Maruccio è infatti indagato per riciclaggio.  Perché sul suo conto sono transitati 600 mila euro in uscita e 150 mila in entrata dal conto di Ferruccio Bevilacqua, ‘ndranghetista trasferitosi a Roma nel 2009 per un obbligo di dimora. Maruccio, che è stato – a suo tempo – anche assessore ai Lavori Pubblici della Giunta Marrazzo di centrosinistra alla Regione Lazio, per l’accusa riciclava grosse somme di denaro di provenienza illecita per l’esponente del clan Mancuso, considerato dagli investigatori un ‘colletto bianco’ criminale di un certo livello. Maruccio, 37 anni, percepiva una percentuale per il suo ruolo: ad esempio, su un riciclaggio di 12 mila euro ne avrebbe percepiti 1.500, oltre il 10 per cento. Il rapporto tra Bevilacqua – che ha un fratello ex senatore di An, estraneo all’inchiesta – e Maruccio è di lunga data: il ndranghetista conosceva infatti il padre dell’ex esponente dell’Italia dei Valori.

 

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