Omicidio in strada nel milanese: arrestato un vigile urbano

31 Ott 2015 13:31 - di Martino Della Costa

Per l’omicidio in strada di venerdì sera a Bussero, nell’hinterland milanese, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo di Monza, un agente della polizia locale, accusato di aver ucciso il litografo di 53 anni, Gianfranco Ambrosini. Si tratta del quarantaquattrenne Salvatore Empoli. Alcuni testimoni lo hanno visto litigare poco prima fuori da un bar, davanti al quale era stata notata anche la vittima, poi raggiunta in strada e freddata con diversi colpi d’arma da fuoco.

Omicidio in strada nel milanese

Il corpo dell’uomo era stato trovato in strada, su viale Europa. Il personale medico del 118, che ha tentato di rianimarlo, ha constatato la presenza di ferite da arma da fuoco al torace, al collo e al volto. Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Cassano d’Adda. In base a quanto fin qui ricostruito e appurato, allora, la vittima, Gianfranco Ambrosini, litografo incensurato, sarebbe stata inseguita mentre era alla guida della sua Volkswagen Golf in viale Europa, e poi uccisa sul colpo con modalità che, secondo i primi accertamenti, sono sembrati quelli tipici di un’esecuzione. Sulla scena del crimine, inoltre, sono stati trovati dei bossoli calibro 765, ma non è ancora chiaro quanti siano i proiettili che hanno raggiunto la vittima. Qualche punto fermo in più, invece, si è delineato da subito sulla sequenza omicidiaria: in base alle acquisizioni degli investigatori, infatti, sembra che il cinquantatreenne sia stato avvicinato mentre era a bordo della propria auto e poi finito pochi metri più avanti, dopo aver tentato una disperata fuga.

La scena del crimine

Via via che passano le ore, dunque, si ricompone sempre di più il puzzle giallo dell’omicidio in strada. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, allora, la vittima, Gianfranco Ambrosini, potrebbe aver avuto un appuntamento col suo assassino: per questo le indagini si sono concentrate da subito sulle ore precedenti alla sua morte, in particolare sulla serata che pare abbia trascorso al bar. Ambrosini ha parcheggiato la sua Golf del 1995 accanto al marciapiede in viale Europa e ha atteso all’interno. L’aggressore ha sparato da fuori, come dimostrano il finestrino infranto e i pezzi trovati sul sedile. Non è ancora chiaro da quanti colpi sia stato raggiunto il litografo, che però è riuscito a uscire dall’abitacolo e a percorrere circa 80 metri inseguito dall’assassino fino a quando è caduto inciampando in un cordolo. Una volta a terra, è stato finito con un altro colpo. In tutto sarebbero sei i bossoli ritrovati, tutti calibro 7×65. Ambrosini è descritto come una persona che fino a venerdì sera aveva avuto contatti con la giustizia giusto in tre occasioni: nel 2006 la moglie lo ha denunciato per maltrattamenti in famiglia poco prima della separazione (denuncia a piede libero); nel 2008 è stato fermato per guida in stato di ebbrezza, e nel 2009 per guida senza patente. I testimoni che hanno chiamato il 118 hanno detto di aver sentito molti colpi attorno alle 22.14 e di aver visto una figura (probabilmente un uomo) scappare su un’auto.

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