Ecco il piano di Alfano, Monti, Verdini: Balena bianca al voto insieme a Renzi

30 Ott 2015 10:51 - di Franco Bianchini

La Balena bianca prova a riemergere dalle acque confuse dell’ arcipelago centrista e tenta di nuovo la strada delle alleanze per cercare di non disperdere ulteriormente le sue forze. Scelta Civica e i Moderati hanno iniziato stringendo un’intesa che al momento guarda soprattutto alle prossime amministrative e che si tradurrà in un patto “federativo” che porterà alla costituzione di liste comuni nelle principali città italiane, in alleanza con il Pd di Matteo Renzi.

Il progetto della Balena bianca parte da Scelta civica

Il progetto della Balena bianca è guardato con interesse da un pezzo del Nuovo Centrodestra che a livello locale intende tenersi ancora le mani libere ma mira alla costruzione di un partito dei moderati da far correre alle politiche come alleato al Pd di Renzi. La strategia scommette sulla cancellazione di tutte le sigle del vecchio centro tirando dentro non solo Ncd ma anche Ap e Udc e, in prospettiva, anche i verdiniani, i quali per il momento studiano alla finestra i sommovimenti dell’area moderata. Per Ncd si sono mostrati favorevoli alla costituzione di un’aggregazione unica moderata esponenti come Fabrizio Cicchitto, Sergio Pizzolante, Federica Chiavaroli, Dorina Bianchi, Laura Bianconi e anche Beatrice Lorenzin. Non a caso proprio Sergio Pizzolante, assieme ad Alessandro Pagano, ha voluto assistere all’annuncio dell’alleanza tra il partito di Enrico Zanetti e i Moderati di Giacomo Portas. « Io come Cicchitto e tutta una parte di Ncd pensiamo che bisogna allearsi con Renzi senza confluire nel Partito democratico. Dar vita cioè a un centro-centrosinistra che costituisca l’asse di governo in uno schema che vede in campo Renzi-Di Maio e Salvini» spiega Pizzolante. Per Sc e Moderati l’intesa invece è pronta per le prossime amministrative che, dicono, «costituiranno un snodo importante per gli equilibri futuri della politica italiana. Lavoriamo – spiegano – al consolidamento di un’area liberal-democratica forte elettoralmente e autonoma da pressioni corporative o da istinti di conservazione che ancora si annidano in entrambi gli schieramenti politici tradizionali», Quanto invece all’Ncd, «è un interlocutore possibile», assicura Zanetti che però frena: «Ad oggi non abbiano ancora raggiunto la necessaria sintesi interna». Insomma ci sono equivoci da chiarire, confessa il sottosegretario all’Economia mentre anche Portas parla di un esperimento-amministrative da giudicare come «start-up per capire lo spazio dei moderati in Italia» mette il suo paletto: «Moderati per molti ma non per tutti».

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