“Belli, buoni e pochi”: il dossier sugli immigrati che piace alla Boldrini

29 Ott 2015 16:55 - di Guido Liberati

C’è una bufala che, negli ultimi tempi, viene reiterata dal solito circo mediatico vicino alla sinistra della Kyenge e della Boldrini. Gli immigrati che arrivano in Italia sono meno degli italiani che sono andati a lavorare all’estero e sono anche più virtuosi degli italiani. Un gioco delle tre carte con i numeri (una statistica da polli di Trilussa) alla quale si sono prestati molti organi di informazione. L’ultimo dossier uscito in queste ore, è stato diffuso da Idos. Ne esce un ritratto dell’emergenza immigrazione da Alice nel Paese delle meraviglie. La Idos sostiene, infatti, che gli italiani all’estero nel 2014 sono aumentati più degli stranieri residenti in Italia (+155mila gli emigrati e +92mila gli immigrati che hanno ottenuto la residenza in Italia). Ma l’istituto già affiliato alla Caritas Italia, includendo poco meno di centomila nuovi arrivi, di fatto certifica solo chi ha regolarizzato la propria posizione. Nessun cenno si fa, ad esempio, al fatto che nel 2014 (dati Istat) sono stati più di 29mila i cittadini marocchini e oltre 21mila quelli albanesi che hanno ottenuto la cittadinanza italiana. Cittadini che, quindi, non sono più computati come immigrati ma come italiani. Non si computano poi le 170mila persone sbarcate tra richiedenti asilo e migranti economici. Solo queste 50mila italianizzazioni smontano il tutto. Ma nel rapporto emergono numeri molto più preoccupanti: l’Italia dopo la Germania e la Svezia è la nazione che ha accolto più immigrati (oltre 64mila persone). Inoltre, in Europa, dopo la Germania che ospita 7 milioni di immigrati, l’Italia è la nazione che ne ospita di più (5 milioni) con il Regno Unito. Altro tasto dolente che emerge dal dossier: nel 2014 gli immigrati disoccupati sono quasi mezzo milione per un tasso di disoccupazione pari al 16,9%.

Immigrati “integrati”, ma solo un minore rom su 5 va a scuola

Il dossier si sofferma anche sui rom, con dati tutt’altro che tranquillizzanti: su 70mila minori rom con obbligo scolastico, appena 12mila frequentano regolarmente la scuola. Il calcolo è presto fatto, solo un minore su cinque va a scuola. È facile immaginare la destinazione degli altri quattro: nelle strade per l’accattonaggio o, peggio, per il furto e lo scippo. Motivi di preoccupazione? No, perché lo studio riesce a sostenere che gli immigrati siano più virtuosi degli italiani. Come il fatto che la percentuale di immigrati finiti in prigione rispetto agli italiani sia risultata inferiore. Secondo il Dossier Statistico Immigrazione 2015 di Idos, nel periodo 2004-2013 le denunce penali verso italiani sono aumentate del 28% mentre quelle a carico di stranieri sono diminuite del 6,2%. Al 30 giugno 2015, i detenuti nelle 198 carceri italiani erano 52.754, di cui 17.207 stranieri, cioè il 32,6% del totale, in calo di 4 punti percentuali rispetto a cinque anni fa. Il dossier non fa presente, però, che gli stranieri in Italia sono pari all’8,2 per cento della popolazione.  Quindi, in percentuale, un allarmante +25% rispetto a quella che dovrebbe essere la media. Altro che immigrati belli, buoni e pochi.

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