Assolto Erri De Luca: «La gente era con me, sono deluso dagli intellettuali»

19 Ott 2015 14:16 - di Redattore 92

«È stata impedita una ingiustizia, quest’aula è un avamposto sul presente prossimo». Sono le prime parole pronunciate da Erri De Luca, dopo che il tribunale di Torino lo ha assolto dall’accusa di istigazione a delinquere per alcune interviste in cui sosteneva che la Tav va sabotata. «Questa sentenza riporta le cose al posto giusto e dimostra che non avremmo dovuto essere qui», ha affermato il legale di De Luca, avvocato Gianluca Vitale, commentando l’assoluzione dello scrittore. «Mi auguro che la Procura e la Digos di Torino – aggiunge – capiscano che c’è un limite anche all’attività di repressione. La libertà di pensiero deve essere tale in Valle di Susa come nel resto del Paese». La sentenza ha rappresentato anche un momento di sfogo per lo scrittore. Il mancato sostegno di molti scrittori e intellettuali italiani è «un’assenza che si nota, si sono presi la responsabilità della loro assenza». Così lo scrittore napoletano a margine del processo. «La società civile, a cominciare dai miei lettori, mi ha invece sostenuto fin dall’inizio con centinaia di letture pubbliche. Loro – ha concluso – non mi hanno mai abbandonato». «Rispettiamo la decisione del giudice, non ne faremo una battaglia campale, ma nei momenti di tensione sociale ci sono dei limiti che soprattutto gli intellettuali dovrebbero rispettare». Queste le parole dell’avvocato Alberto Mittone, legale di Ltf, la società italo-francese che si è occupata del progetto

Su Erri De Luca l’intervento del governo francese

A far scalpore, in questi momenti, la presa di posizione ufficiale del governo francese. «Erri de Luca, quando tutto sarà scomparso dietro all’ultimo sole, resterà la piccola voce dell’uomo, parlando ancora, Tennessee Williams»: è quanto ha scritto il ministro francese della Giustizia, Christiane Taubira, in un messaggio di sostegno pubblicato domenica su Twitter, alla vigilia del processo. Tuttavia, da Palazzo Chigi, fanno sapere che nessuna telefonata sarebbe arrivata dal presidente Francois Hollande al premier Renzi sulla sentenza De Luca. Fonti vicine al premier smentiscono «il merito e le circostanze» di quanto scritto dal Journal du Dimanche e ripreso da alcuni organi di informazione italiani. Secondo quanto scritto dal settimanale francese, Hollande avrebbe chiesto a Renzi un atto di indulgenza per De Luca. Di certo, il tweet del ministro della Giustizia francese lascia intendere una pressione ben al di là delle prese di posizioni ufficiose.

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