Alleanza Nazionale 2.0? Al Midas si discute sul futuro della destra italiana

4 Ott 2015 9:27 - di Redazione

C’erano tutti ieri, da Maurizio Gasparri a Ignazio La Russa, da Altero Matteoli a Gianni Alemanno. In un clima un po’ da rimpatriata è un po’ da scontro finale. Da una parte Giorgia Meloni, l’ex enfant prodige di An, che «pianin pianino» un suo partito lo ha costruito, utilizzando per questi due anni anche il simbolo. Dall’altra chi detiene il controllo della Fondazione e non intende regalarne il ricco contenuto. E ancora ieri discuteva – si legge su “Il Corriere della Sera – di come utilizzare quel patrimonio ritrasformando la fondazione in un partito o almeno di approvvigionarsi con i proventi di quel patrimonio.

La Russa sta cercando una difficile mediazione tra le anime in campo

«Ma non si può perché la legge sul finanziamento ai partiti non lo permette. È inutile parlarne», scandiva ieri La Russa, pontiere tra Giorgia Meloni e i cosiddetti «quarantenni»: un gruppo ispirato da Gianni Alemanno, che vede ancora di buon occhio il ritorno in campo di Gianfranco Fini. E che ieri sera, nella conta dei favorevoli alle diverse mozioni presentate, era in vantaggio. «La questione dei beni della Fondazione è chiusa, nella nostra mozione c’è proprio scritto il rifiuto dell’utilizzo delle risorse. Anche perché non vogliamo incorrere in vicende giudiziarie», assicurava in serata Alemanno, accanto a Giuseppe Scopelliti, Roberto Menia e Alessandro Urzì.

Nessuno vuole mettere le mani sui soldi della Fondazione, assicurano tutti

Ma allora su cosa ci si divide? «Noi vogliamo creare un congresso di Fondazione — spiegava l’ex sindaco di Roma — che crei un nuovo soggetto politico autonomo da Salvini e da Berlusconi. E permetta a chi non è entrato in Fratelli d’Italia di fame parte. E Fini? «Non è socio e quindi non c’è», scandisce Alemanno sapendo di toccare un punto rovente. «Anche se c’è chi avrebbe molto di cui ringraziarlo», interviene Menia. Allude alla Meloni che però non ci sta. Ieri è apparsa fugacemente e poi è andata via preferendo «occuparsi di politica». Oggi animerà una manifestazione di sostegno a famiglie italiane povere. Ma le trattative sono andate avanti tutta la notte. Oggi alle 10 il voto e si saprà come finirà. Ma, avverte La Russa, «se l’accordo non si trova qui non sarà mai più offerto».

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