Alfano già guarda al dopo Marino: “Con il Commissario salveremo il Giubileo”

11 Ott 2015 8:20 - di Redazione

Marino dovrebbe lasciare domani, ma le dimissioni non sono state ancora messe nero su bianco. Secondo Angelino Alfano, intervistato da “Il Messaggero”, «E’ un comportamento incredibile e ingiustificabile. Qui si sta parlando della Capitale d’Italia e ci vorrebbe maggiore rigore e decisamente maggiore serietà. Perché ci si può dimettere o non dimettere, ma si deve dire chiaramente qual è la scelta. Non si può lasciare la Capitale in sospeso e nella massima incertezza, per giorni, alla vigilia del Giubileo. E questo mentre l’obiettivo di tutti dovrebbe essere invece quello di lavorare al meglio per garantire che tutto vada nella direzione dell’efficienza».

Il comportamento e le minacce del sindaco sono gravissimi e ingiustifìcabili

Marino minaccia anche di aprire le sue “agende colorate”, dice che senza di lui tornerà la mafia a Roma. Cosa ne pensa? «Mi pare presuntuoso e irrealistico affermare di essere l’unico tutore della legalità di una grande comunità come quella della Capitale. E lo è ancora di più, visto che solo pochi mesi fa il governo ha lasciato in vita l’amministrazione capitolina, sottoponendola però a obblighi di collaborazione con il prefetto di Roma proprio perché la situazione era border line. In più affermare che dopo di lui torna la mafia, è inaccettabile per chiunque sarà il successore che il popolo romano sceglierà». Dimentica le “agende colorate”. «Mi auguro, parlando del sindaco di Roma, che Marino non abbia davvero affermato certe cose o avanzato quelle minacce. Sul piano politico e morale dire certe cose solo quando ci si dimette, significa affermare implicitamente che non le si è volute dire fin qui solo per ragioni di potere. E che, perso il potere, si perde anche il vincolo del silenzio. Mi auguro che non sia così , perché se fosse vero sarebbe gravissimo. Marino non giochi sulla pelle di Roma».

Per Alfano “Le dimissioni di Marino ad oggi non risultano ancora presentate”

Torniamo alla questione del commissario, per quel delicato incarico si fanno molti nomi: da Cantone a Sabella, da Frattasi a Carpino, da Morcone a Vulpiani… Qual è quello giusto? «E’ vero, ci sono molti nomi validi sul campo. Sceglieremo quello che potrà assicurare, in pieno raccordo con il governo, una buona amministrazione e una perfetta efficienza in vista del Giubileo. E’ chiaro che ci sarà piena collaborazione tra l’esecutivo e il futuro commissario di Roma».

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