Rai, processo a Ballarò. E Gasparri incalza: quanto guadagna Giannini?

24 Set 2015 18:23 - di Adele Sirocchi

Fuoco incrociato sul direttore di Raitre Andrea Vianello, nel mirino di Maurizio Gasparri (FI) per il reportage di Presadiretta sui club di Forza Italia (ritenuto dagli azzurri troppo fazioso) ma anche dei renziani per la deriva grillina della trasmissione Ballarò, condotta anche quest’anno dal numero due di Repubblica Massimo Giannini. Il Pd infatti non ha gradito la mezz’ora di trasmissione dedicata da Giannini a un’intervista alla coppia d’oro dei Cinquestelle Di Maio-Di Battista.

Il direttore Vianello in Vigilanza

A Vianello è toccata quindi l’incombenza di difendersi in Vigilanza dal processo intentato nei suoi confronti per mancanza di pluralismo. Un’accusa cui si è aggiunta la stoccata del premier Matteo Renzi contro i talk show: “Se i talk show del martedì – ha detto Renzi alla direzione Pd a proposito delle trasmissioni di Floris e Giannini – fanno meno della replica numero 107 di Rambo dobbiamo riflettere”.

Risposte evasive

In audizione Vianello ha respinto le accuse : “Non condivido – dice – che Ballarò possa essere definita una trasmissione che parla solo delle cose brutte. Il giornalismo deve sempre essere cane da guardia, ma noi lo siamo senza nessun pregiudizio”. I talk show, ammette, “non sono morti ma non stanno in gran salute”. Però difende le scelte fatte, del conduttore Massimo Giannini e della collocazione “strategica” in palinsesto al martedì sera. Esprime “stupore” per le critiche a Ballarò dopo solo due puntate e chiede che si giudichi l’equilibrio “sull’intero ciclo”.

E il compenso di Giannini?

Gasparri si è detto però insoddisfatto delle risposte evasive fornite da Vianello in Vigilanza, soprattutto sulla vicenda di Presadiretta. “Inoltre – ha aggiunto – vogliamo sapere quanto guadagna il conduttore di Ballarò, Giannini”. “Si tratta di una risorsa esterna che con modesti risultati è stata preferita alle tante risorse interne alla Rai. Il suo compenso – continua Gasparri in una nota – non può essere un mistero degno di una loggia. Ci si dica quanto guadagna per una normale esigenza di trasparenza”.

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