Profughi, scattano le manette: l’Ungheria ne ha già arrestati 316

16 Set 2015 11:57 - di Giulia Melodia

Profughi, scattano le manette della polizia ungherese: finora sono 316 i migranti arrestati al confine con la Serbia dopo l’entrata in vigore delle nuove norme più restrittive in fatto di immigrazione. Sul fronte dell’accoglienza e del diritto d’asilo, la polizia magiara ha riferito che al momento sarebbero solo 70 gli immigrati che hanno presentato domanda di asilo, mentre altre 40 richieste sarebbero già state respinte.

Profughi, 316 arresti al confine serbo-ungherese

La questiopne migranti entra dunque nel vivo delle cifre: la polizia magiara ha reso noto che le prime 16 domande di asilo erano state tutte respinte nel giro di poche ore. Quasi nessuno dei profughi intendeinfatti farsi registrare in Ungheria, né tantomeno chiedere asilo, avendo tutti l’obiettivo di proseguire verso la Germania e in direzione degli altri Paesi del Nord Europa. Le forze dell’ordine ungheresi, inoltre, hanno anche precisato che dall’inizio dell’anno sono stati circa 200.000 i profughi e i migranti che hanno attraversato il Paese in marcia lungo la rotta balcanica. Un esodo senza fine, se è vero che da diverse ore alcune migliaia di immigrati sono bloccati al posto di confine serbo-unghgerese di Horgos, chiuso ermeticamente dalle autorità di Budapest con una barriera metallica e di filo spinato. Belgrado, da parte sua, ha cercato di contattare i responsabili ungheresi per convincerli a sbloccare il confine e lasciar passare i profughi, al momento ancora bloccati in territorio serbo, nella terra di nessuno al confine con l’Ungheria. Intanto alcuni autobus di migranti provenienti dal sud della Serbia sono giunti al posto di confine serbo-croato di Sid, a conferma che i profughi in marcia sulla rotta balcanica – per raggiungere i confini al nord del vecchio continente appunto – si starebbero orientando a seguire itinerari alternativi per aggirare il muro difensivo eretto  dall’Ungheria.

Croazia, lasceremo passare i profughi

E in tutto questo la parola è passata anche alla Croazia, il cui premier Zoran Milanovic ha detto che il suo paese lascerà passare i migranti e i profughi che nelle ultime ore hanno cominciato ad affluire in Croazia per aggirare il muro anti-immigrati ungherese. Riferendo in parlamento il premier ha precisato che nella notte sono arrivati in Croazia circa 150 migranti provenienti dalla Serbia. Secondo i media i profughi sarebbeo approdati a bordo di 6 autobus provenienti dal sud della Serbia, dove gli arrivi provengono da Grecia e Macedonia. «La Croazia è assolutamente in grado di accogliere e indirizzare queste persone verso i paesi dove desiderano andare, vale a dire la Germania o alcuni paesi scandinavi», ha aggiunto Milanovic, che ha ribadito a più riprese la sua disponibilità ad aiutare i migranti in fuga da guerre e povertà.

Migranti: 80 siriani e iracheni a Brindisi

Intanto in Italia si è registrato lungo le coste brindisine – precisamente in località Cerano – l’ennesimo sbarco di migranti siriani e iracheni. Sul posto, la polizia ha bloccato e identificato un’ottantina di persone, tra cui circa venti minorenni, alcuni molto piccoli. A quanto accertato, gli stranieri erano partiti dalla Turchia stipati su una barca a vela di 15 metri. L’imbarcazione sarebbe rimasta cinque giorni al largo: i migranti sarebbero stati fatti sbarcare poi con due gommoni, approdati in queste ore appunto sul litorale brindisino. Dalle prime indagini della Squadra mobile, per individuare la rotta e per ottenere informazioni sulla gestione del traffico dell’immigrazione clandestina, sembrerebbe che l’imbarcazione abbia mutato bandiera a seconda delle acque territoriali in cui ha navigato e, in conclusione, sarebbe arrivata in Italia battendo bandiera olandese.

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