Fitto: “Noi seguiamo il modello Cameron per riaggregare il centrodestra”

20 Set 2015 8:31 - di Redazione

Intervistato da “Il Gazzettino”, Raffaele Fitto spiega il perchè dell’appuntamento di fine estate a Cortina d’Ampezzo, ora col marchio dei Conservatori e Riformisti Europei: «È una ripartenza del centrodestra. Presentiamo il nostro movimento, il simbolo, il programma, nella nuova collocazione europea, quella dei Conservatori riformisti che si collegano all’esperienza di David Cameron. Seguiranno altri appuntamenti analoghi, sarà un giro d’Italia che faremo nei prossimi mesi per poi arrivare a gennaio ad una grande assemblea elettiva nazionale, con presentazione del manifesto e dei punti programmatici. Partiamo adesso: oggi abbiamo costituito il gruppo al Senato, stiamo lavorando per definire il gruppo alla Camera».

Fitto a Cortina d’Ampezzo per riaggregare il centrodestra

«Io non sono uscito da Forza Italia. Per avere espresso le mie idee, ho subito la ritorsione di veder esclusi dalle liste elettorali amici che avevano largo consenso, e questo solo perché sostenevamo delle tesi che si sono dimostrate vere». Vi battevate contro la nuova legge elettorale, passata poi con i voti di Berlusconi. «È paradossale. Io ascolto oggi le dichiarazioni violente di Forza Italia contro la riforma costituzionale e la legge elettorale, quando pochi mesi fa, mentre loro la votavano, noi urlavamo per tentare di bloccarla. Abbiamo avuto il grande torto di avere avuto ragione». Un classico. Ed ora che si fa? «Vogliamo riaggregare il centrodestra» Sono anni che sento questo ritornello… «

“Il centrodestra così come l’abbiamo conosciuto in questi vent’anni è finito”, insiste Fitto.

«Abbiamo due possibilità, o andiamo in ordine sparso e perdiamo, o proviamo ad aggregare tutto il centrodestra. Io non ho difficoltà a dialogare con nessuno, ma bisogna farlo su contenuti e regole. Ecco perché servono le primarie: per aprire un grande dibattito su quello che vogliamo fare e per legittimare la nuova classe dirigente del centrodestra». Ma c’è già Berlusconi no? Con le sue facce nuove cooptate. «Berlusconi è stato un grande leader ma il suo ciclo è finito. Pensare al futuro del centrodestra guardando al passato sarebbe suicidio. Dunque mettiamo l’accento sui programmi, dalla discussione emergeranno i leader. Se vogliamo crescere dobbiamo riemtterci tutti insieme e la riorganizzazione deve venire da strumenti id partecipazione che coinvolgono tutti. Il leader futuro del centrodestra non può essere costruito in laboratorio».

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