Economia, Renzi mostra ottimismo. Ma dalla Fed solo notizie negative

19 Set 2015 16:36 - di Alberto Fraglia

La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) che il governo ha approvato e che ora dovrà passare all’esame del Parlamento continua ad alimentare polemiche. Le opposizioni non si lasciano abbagliare dall’ottimismo sventolato da Matteo Renzi per qualche decimale in più del Pil in vista del prossimo anno, nè appaiono convinti dalle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Economia,Padoan. Anzi, si infittiscono gli attacchi. Per Brunetta (Fi) l’esecutivo non ha fatto altro, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, che “approvare il deficit”. Mentre Lega e grillini spengono gli entusiasmi renziani in tema di conti pubblici, occupazione e ripresa produttiva. In una intervista al Messaggero l’economista Giacomo Vaciago spiega che non sarà facile centrare l’obiettivo di crescita fissato dal governo all’1,6% per il 2016.

Economia, le opposizioni criticano il Def. Vaciago: servono investimenti

“Molta parte della crescita si basa sull’export nei paesi emergenti – dice – ma i Brics vanno male, oltre al fatto che c’è sempre da chiedersi quanto siano attendibili le loro statistiche”, “Non credo sia sufficiente una ripresa dei consumi interni a garantire una crescita adeguata – aggiunge – Anche perché l’Italia è un Paese quasi deindustrializzato. Non dimentichiamo che con la crisi ha chiuso il 10% delle fabbriche. Buona parte dei consumi andrà in importazioni”. “Tutte le ultime notizie, a partire da quelle in arrivo dalla Fed, sono elementi negativi”. Per centrare l’obiettivo 2016 del Pil “occorre che il governo si rimbocchi le maniche e compensi con una politica adeguata questi choc negativi. Finché non ci saranno le nuove fabbriche a sostituire quelle che hanno chiuso, sarà impossibile creare un milione di posti di lavoro. Servono investimenti, privati e pubblici. Investimenti in infrastrutture e in diffusione dell’innovazione”. Vaciago parla della decisione della Banca centrale Usa di non alzare i tassi d’interesse: “Se dopo 4 anni dalla ripartenza dell’America, la Fed ancora pensa che sia necessario aiutare il sistema mantenendo i tassi a zero, c’è da spaventarsi”. “La disoccupazione è al 5%, l’inflazione stabile è all’1,5%: meglio di così non si può andare”.

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