Bindi offende Napoli: coro di critiche contro la Presidente dell’Antimafia

16 Set 2015 8:54 - di Redazione

«O putiferio». A Napoli lo definiscono così il clamore scatenato dalle parole di Rosy Bindi, presidente dell’Antimafia: «La camorra è un elemento costitutivo della società e della storia napoletana». E al termine della trasferta della commissione bicamerale nel capoluogo partenopeo, sono piovute proteste e censure. «La camorra non è nel Dna dei napoletani che non hanno una propensione al crimine», ha esordito il procuratore Giovanni Colangelo. «Dovrà spiegare quella frase. Quando l’ho letta sono saltato sulla sedia», ha rincarato il sindaco, Luigi de Magistris. E il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha chiosato: «Un’offesa sconcertante nei confronti dei napoletani». Ma Rosy Bindi controreplica: «Se qualcuno si è offeso non posso chiedere scusa. Mai parlato di Dna, ma di camorra come elemento costitutivo. Non si può fare la storia di Napoli senza fare la storia della camorra, così come non si può fare la storia dell’Italia senza fare la storia delle mafie. Sentirsi offesi per questo è il primo regalo che possiamo fare alle mafie». La difende Roberto Saviano che durante la puntata di Ballarò dice: «Forse è stata mal interpretata, qualcuno ha creduto che si facesse riferimento al Dna dei meridionali o dei napoletani ma non credo che abbia fatto riferimento a questo».

Altra gaffe della Bindi, stavolta su Napoli: coro bipartisan di critiche

Tutto era nato da un’analisi tracciata dalla Bindi al termine del primo giorno di trasferta della commissione nella città partenopea: «Non ripartirà l’Italia se ci saranno queste diseguaglianze e se noi non ci convinceremo che questa è una parte d’Italia che va accompagnata per riscattare vite umane. Il Mezzogiorno deve essere definitivamente adottato da questo governo nazionale», aveva detto la presidente Antimafia. E ancora: «Questo è il tessuto nel quale le mafie crescono, hanno futuro e fanno fortuna». Ieri le polemiche. La «criminalità rappresenta una minima percentuale della popolazione rispetto ai cittadini che vogliono vivere in pace. È una manifestazione patologica e non fisiologica della società napoletana; la delinquenza fa più rumore dei cittadini che vogliono vivere in pace», ha precisato il procuratore Colangelo.

Dal procuratore a De Magistris, fino a De Luca, tutti contro la Bindi. Solo Saviano la difende

Ancora più indignato, de Magistris: «La cultura, la storia, il teatro, l’umanità sono l’elemento costitutivo della città di Napoli, della Campania e del Mezzogiorno. Altro è dire camorra: è diventata forte come le mafie perché per troppo tempo sono andate a braccetto con la politica e con centri di potere. Oggi la camorra non ha più rapporti con l’amministrazione comunale. E a Napoli è iniziato un riscatto che porterà alla sconfitta della camorra. Trovo offensive, aberranti e false le affermazioni della Bindi». «Napoli ha tantissimi elementi costitutivi — ammette la Bindi —, ha ragione il sindaco, come ne ha l’Italia. Ma hanno anche la camorra e le mafie. Se neghiamo il dato costitutivo, loro vinceranno». Quanto ai legami con la politica contesta: «Non credo che Rosa Russo lervolino o Bassolino abbiano mai interloquito o offerto una sponda alla camorra», si legge su “Il Corriere della Sera”.

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