Alzheimer e dintorni, uno studio denuncia un caso ogni 3 secondi

3 Set 2015 19:03 - di Redazione

Alzheimer e dintorni. Dintorni che si estendono sull’intera superficie terrestre, decisamente colonizzati da casi di demenza che, stando agli ultimi report, nel mondo colpisce una persona ogni tre secondi. Ad essere aggrediti dalla malattia che colpisce il cervello, sarebbero circa 46,8 milioni di malati, ma la cifra è destinata a raddoppiare ogni 20 anni e i costi ad aumentare naturalmente di pari passo. In oltre la metà dei casi si tratta di Alzheimer. Nel nostro Paese sono 1,2 milioni le persone colpite. Dati e cifre, qeusti, che emergono dal Rapporto Mondiale Alzheimer 2015 realizzato dall’Alzheimer’s Disease International (Adi).

Il rapporto sull’Alzheimer

Ogni anno, secondo il rapporto diffuso nel nostro Paese dalla Federazione Alzheimer Italia, i nuovi casi di demenza registrati sono quasi 10 milioni (di cui circa 5 di Alzheimer): una crescita che, stando alle dovute proporzioni, porterà a una quota complessiva di 74,7 milioni di malati nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050. I numeri di questa che molti addetti ai lavori non esiterebbero a definire «epidemia», del resto, parlano chiaro, e si traducono immediatamente in costi sia sociali che economici, fino ad ora sottostimati: ad oggi, infatti, per la demenza si spendono complessivamente 818 miliardi di dollari annui, aumentati di ben il 35% in 5 anni. Calcoli che, in propsettiva, si stima raggiungeranno i 1000 miliardi in 3 anni: in pratica, quello della cura dei casi di demenza si rivela essere una problematica che, in termini economici, si stima possa essere valutata anche molto di più di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi). Se fosse una nazione, sarebbe la 18a economia mondiale.

Demenza, un’epidemia sottovalutata

«Possiamo dire di avere sottostimato la portata dell’epidemia odierna e futura di circa il 12-13% rispetto al Rapporto Mondiale 2009, e con un andamento dei costi che cresce più rapidamente del numero di persone malate», ha dichiarato commentando a caldo i dati del report in oggetto Martin Prince del King’s College di Londra. Dati allarmanti e in un certo qual modo fin qui sottovalutati che, relativamente al nostro Paese – sempre secondo il rapporto – indicano circa  1.241.000 afflitte da demenza, che secondo calcoli di probabilità potrebbero diventare 1.609.000 nel 2030, e 2.272.000 nel 2050. «I nuovi casi nel 2015 – ha sottolineato allora Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia – sono stati 269.000 e i costi ammontano a 37,6 miliardi di euro». Un quadro da non sottovalutare,quello illustrato dall’indagine, che ha spinto Glenn Rees, presidente di Alzheimer’s Disease International, a invocare con sollecitudine l’avvio di «azioni mirate ad aumentare la possibilità di accesso a diagnosi tempestiva, supporto post-diagnostico e migliore accesso all’assistenza, soprattutto in Paesi a basso e medio reddito». Il continente maggiormente colpito, è l’Asia, dove ad oggi vivono quasi 23 milioni di persone con demenza, seguito da Europa (10,5), Americhe (9,4) e Africa (4).

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