Perché il Pd vuole i profughi? Li usa gratis alle feste. Tanto li paghiamo noi

21 Ago 2015 15:28 - di Guglielmo Federici

«Tanto li paghiamo noi», è il passaparola sul web. Ci sono gli estremi per aprire un procedimento penale sulla vicenda dei profughi impiegati per lavorare alla Festa dell’Unità di Reggio Emilia. Con i soldi delle tasse di  tutti gli italiani, che mantengono centinaia di migliaia di immigrati clandestini, il Pd ha la faccia di bronzo di prendersi la manovalanza gratis per le proprie feste di partito. L’incredibile diventa verità e a denunciare la figura barbina del Pd è il presidente dei deputati della Lega Nord Massimiliano Fedriga. I soldi pubblici si usano per eventi di pubblica utilità, ci insegna l’abc della democrazia. Eppure.

Il Pd fa le Feste di partito, tanto paghiamo noi

Il tormentone sul web («tanto li paghiamo noi») continua incessante, così come la polemica politica. «Che attività socialmente utile è allestire la festa del Pd? I renziani non hanno vergogna! Ogni barcone che arriva ormai per i democratici è una nuova festa dell’Unità da organizzare a spese dei contribuenti. È sempre più evidente poi che le diverse cooperative che gestiscono i business dell’accoglienza sono la longa manus del Pd, in sostanza – prosegue Fedriga – miliardi di euro dati dal ministero dell’Interno alle organizzazioni ramificate sul territorio del Partito Democratico: in sostanza un finanziamento pubblico ai partiti alimentato dai viaggi della speranza e dall’invasione del nostro paese».L’episodio è sconcertante ed ora si spiega perché tutta la maggioranza si scagli in modo virulento su chi, come la Lega tra gli altri, chiede di fermare gli arrivi: «per loro significa fermare i flussi di soldi che finiscono nelle tasche delle loro associazioni e cooperative». Per questo il presidente dei deputati della Lega Nord chiede l’intervento magistratura:

30 immigrati della Coop Dimora D’Abramo

«Quanto avvenuto a Reggio sta a dimostrare che Pd e molte cooperative sono la stessa cosa. In sostanza Renzi sta finanziando, con la scusa dei profughi, la sua area politica. Ci auguriamo che qualche magistrato prenda in mano la situazione». Intanto sarà presentata un’interrogazione parlamentare per far luce sull’impiego dei 30 immigrati gestiti dalla coop reggiana Dimora d’Abramo e per attivare controlli tramite le Asl. Anche l’europarlamentare leghista Lorenzo Fontana, è sul piede di guerra e annuncia che presenterà alla Commissione Europea una lettera per porla a conoscenza di quanto accaduto.

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