Niente voto a Roma per salvare il Pd. Esplode la rabbia: «Governo nauseante»

27 Ago 2015 18:25 - di
Una stampa raffigurante il Campidoglio

Sì, Ignazio Marino è stato umiliato, gli hanno tolto tutti i poteri. Ma gli hanno conservato la poltrona. Perché al voto non vogliono andarci, sanno che il Pd prenderebbe una batosta storica. Meglio buttarla in caciara, fare e non fare, decidere e non decidere. Esplode l’ira delle opposizioni. La Lega chiede lo scioglimento immediato del Campidoglio: «Alfano scioglie il municipio di Ostia, con Marino ai Caraibi, e dà ampi poteri al prefetto. Sciogliere il comune di Roma subito! Noi ci saremo», scrive infatti su twitter il leader della Lega Matteo Salvini. Dello stesso parere il governatore della Lombardia Roberto Maroni: «Un sindaco non può essere commissariato e far finta di niente», commenta sul proprio profilo Twitter il piano presentato dal Governo per la città di Roma. Più articolata l’analisi del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: «Secondo le previsioni, il Consiglio dei ministri ha protetto la mafia. Questa la verità che emerge dalla decisione di non sciogliere il Comune di Roma e di assumere farsesche, ridicole e nauseabonde scelte come quella di sciogliere il municipio di Ostia», afferma in una nota. «Si dichiara la guerra alle mosche – osserva Gasparri – mentre la peste invade la Capitale. L’organizzazione criminale di Buzzi e company ha infiltrato anche questo consiglio comunale. Ha determinato l’elezione di consiglieri nelle varie liste. Ha avuto al guinzaglio assessori e esponenti di vertice dell’amministrazione capitolina. La decisione del Cdm di non sciogliere Roma smentendo le proposte dei tre rappresentanti della Prefettura, che avevano esplicitamente espresso questa necessità – sottolinea ancora Gasparri -, espone tutti coloro che invece hanno preferito lasciare le cose come stanno a essere denunciati per concorso esterno in associazione mafiosa. Abbiamo il governo-Casamonica-Buzzi che domina l’Italia. È una vergogna. Ai Caraibi con Marino dovrebbero andarci Renzi e quanti con lui nell’esecutivo hanno avallato questa scelta che calpesta la verità, la legalità, la moralità. Ne risponderanno davanti ai giudici, che ci auguriamo avranno il coraggio di condannare questa gente che ha favorito la mafia», conclude.

Tutti chiedono a Marino le dimissioni da sindaco di Roma

Per la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni «Roma ha evitato oggi la più grave umiliazione della sua storia millenaria. Ma di fronte al commissariamento di fatto da parte del Governo, rinnovo l’appello al sindaco Marino: dimettiti, se non per amore della città che hai dimostrato di non avere, almeno per amor proprio. I romani hanno il diritto di votare per avviare davvero un’opera profonda e radicale di pulizia». IL suo collega di partito Fabio Rampelli ironizza: «Tutto a posto compagni. Non è successo nulla. Solo qualche dirigente birichino…», ha dichiarato il capogruppo di FdI commentando l’esito del Consiglio dei ministri. «Tutto il mondo oggi – ha proseguito – attendeva le scelte di Renzi dopo gli scandali che hanno sconvolto la Capitale d’Italia e l’incredibile funerale del boss Vittorio Casamonica, che l’ha fatta percepire piuttosto come la Capitale della mala. La riunione del Consiglio dei ministri si è svolta come se quel funerale non fosse mai stato svolto. L’evento che ha scaraventato Roma sulla prima pagina di tutti i giornali internazionali è stato “bucato” dal Governo, lasciandoci un unico responsabile: il pilota dell’elicottero. Serviva qualche decisione coraggiosa che riscattasse l’immagine di Roma. Ma niente, nessuna testa rotola – ha concluso Rampelli – la più gloriosa delle città viene usata per salvare governi, governicchi, omuncoli e ominicchi. Va in onda ancora una volta la scena delle scimmiette: Renzi, Alfano, Marino». Le decisioni del Consiglio dei ministri sono messe alla berlina dal vicepresidente del consiglio del Lazio Francesco Storace, che riferendosi a Marino, twitta: «Lui non molla la poltrona e il governo gli toglie i poteri. Grazie a Marino, Roma avrà un sindaco turista», scrive il segretario nazionale della Destra.

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