La marijuana di Stato non risolverà nessun problema, ecco perchè

8 Ago 2015 8:41 - di Redazione

Pioggia di consensi tra Pd e M5S alla proposta di legge del sottosegretario Della Vedova sulla legalizzazione della cannabis. L’ha presentata, da bravo radicale, Benedetto Della Vedova, attuale sottosegretario agli Esteri (e chissà che non lo nominino pure console onorario della Giamaica, sarebbe simpatico). A impressionare, tuttavia, è il numero dei deputati e senatori che l’hanno sottoscritta: sono 290 (220 alla Camera, 70 m Senato). A parte Antonio Martino di Forza Italia – e data la sua fede liberale si capisce la motivazione – e qualcuno del gruppo misto, i sostenitori sono praticamente tutti del Movimento Cinque Stelle e del Pd.

Anche sulla marijuana il Pd si fa dettare la linea da Roberto Saviano, antiproibizionista convinto.

Ma che nelle alte sfere tiri un venticello frizzante al profumo di marijuana è evidente da tempo. La proposta di legge di Della Vedova prevede che sia consentito il possesso di una quantità di cannabis «per uso ricreativo» che va da 5 grammi ai 15 (in «privato domicilio»). Quanto all’uso terapeutico, i limiti li fissa la prescrizione medica. Sarà proibito farsi le canne nei luoghi pubblici e pure mettersi alla guida sotto l’efletto della droga. Sarà possibile coltivare privatamente fino a un massimo di cinque piante di sesso femminile, previa comunicazione ai Monopoli di Stato, che gestirebbero anche la «coltivazione assodata» tramite «cannabis club» sul modello spagnolo e, ovviamente, pure la vendita.

Dice lo studio de LaVoce.info, che si potrebbero incassare fino a 8,5 miliardi di euro.

Da una parte – si legge su “Libero” – è vero che in alcuni Paesi (ad esempio alcuni Stati americani) ci sono stati dei piccoli benefici per quanto riguarda lo spaccio di droga, che si è ridotto del 3%. Ci permettiamo però di notare che, con una tassazione al 75%, si rischia una gara al ribasso tra spacciatori e Monopoli di Stato. Di sicuro non si può pensare di debellare il traffico di droga in quattro e quattr’otto, magari risparmiando sulle azioni di contrasto. Non siamo in grado di sconfiggere l’evasione fiscale, figuriamoci che bei casino verrebbeo fuori con la marijuana libera: gli ottimistici calcoli miliardari potrebbero essere parecchio ridimensionati.

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