Mafia Capitale: Renzi commissaria Marino. Cosa aspetta a dimettersi?

27 Ago 2015 7:14 - di Redazione

«Sarebbe il governatorato di Franco Gabrielli, non più il Comune di Ignazio Marino» sussurra un parlamentare di maggioranza: se il Consiglio dei ministri, che oggi si occuperà di Roma, sposerà la relazione (durissima) del ministro Angelino Alfano su Mafia Capitale per prendere provvedimenti, alla città — già «sotto tutela» per il Giubileo — potrebbe arrivare in dote quasi una trasformazione del modello di governance e una forte limitazione dell’istituzione comunale.

Alfano presenterà una dura relazione contro Marino

Da vedere cosa deciderà il Consiglio dei ministri: i tecnici di Palazzo Chigi sembrano avere dubbi sulla possibile attuazione di alcuni degli otto punti previsti dal Viminale per eliminare le infiltrazioni mafiose. Poi c’è la partita legata al Giubileo. Sul fronte dei finanziamenti — dati per scontati i cinquanta milioni che in parte la città ha già speso — l’appuntamento è per martedì, quando il sottosegretario Claudio De Vincenti e il vicesindaco Marco Causi si vedranno a Palazzo Chigi con i tecnici del Mef per discutere degli ulteriori trenta milioni stimati dal Comune co me spesa ordinaria.

Roma sarà di fatto governata dal prefetto Gabrielli

Gabrielli sarà nominato coordinatore e alle varie forme di «informale commissariamento» già note (il vaglio dell’Anticorruzione di Cantone sugli appalti, la nomina di Silvia Scozzese, assessore al Bilancio capitolino fino a un mese fa, quale commissario per il debito) se ne potrebbe aggiungere un’altra: un funzionario nominato dalla presidenza del Consiglio che verificherà, atto per atto, le scelte del Campidoglio a partire dalla legittimità amministrativa; così se è vero che al Comune rimarrebbero i poteri speciali su traffico, mobilità e inquinamento e che le opere previste per il Giubileo sono proprio improntate al decoro, al rifacimento del manto stradale e alla viabilità, ogni scelta inerente a quelle spese sarebbe vagliata dall’uomo nominato dal governo in accordo, neanche a dirlo, con Franco Gabrielli.

Sarà sciolto il solo municipio di Ostia (il presidente, Andrea Tassone del Pd, fu arrestato).

Ma i «poteri» di Gabrielli – si legge su “Il Corriere della Sera” – potrebbero estendersi e toccare anche altri settori e dipartimenti dell’azione capitolina. Difficile, alla vigilia, dire se la linea Aitano sia destinata a uscire senza modifiche dal Consiglio dei ministri. Sicuramente ieri, nel preconsiglio, non c’era traccia dei tré atti attesi per l’appuntamento odierno: appunto quello su Mafia Capitale, il pacchetto Giubileo e la delibera che garantisce al sindaco i poteri su mobilità, traffico e inquinamento. Ma è certo che oggi arriveranno i primi provvedimenti necessari a superare le infiltra- zioni mafiose: rischiano diciotto dirigenti capitolini, indicati (nella relazione di Gabrielli) per la rimozione o per un procedimento disciplinare.

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