Italia in Iran: «Saremo il primo partner europeo». Quando la diplomazia “paga”

5 Ago 2015 9:38 - di Redazione

In tempi di crisi delle economie emergenti quella dell’Iran potrebbe diventare la più dinamica dei prossimi anni, grazie al petrolio ma anche a un apparato industriale diversificato – è il maggiore produttore di cemento e acciaio del Medio Oriente, oltre che di automobili – con potenzialità simili allaconfinante Turchia e un mercato di 80 milioni di consumatori (i2mila dollari di reddito prò capite) che apprezza sempre i prodotti occidentali. «Possiamo diventare il primo partner europeo dell’Iran: nel 2014 abbiamo avuto 1,6 miliardi di euro di interscambio che potrebbero triplicare in un paio d’anni», ha detto Gentiloni dopo il colloquio con il collega Javad Zarif, annunciando un memorandum d’intesaperinsediare una commissione mista, una sorta di cabina diregiaperlosviluppo delle relazioni bilaterali.

Gli iraniani puntano a scambi di tecnologia e joint venture

E la concorrenza si fa sentire: tedeschi e francesi ci hannopreceduto con la missione dei ministri Sigmar Gabriel e Laurent Fabius. «Ci aspettiamo che qui il prossimo anno arrivino anche gli americani», dice un alto funzionario del ministero degli Esteri di Teheran. E sarà complicato per gli europei insidiare la supremazia della Ciña che ha 50 miliardi di dollari di interscambio. I cinesi hanno un vantaggio essenziale: 22 miliardi di fondi iraniani sono congelati nelle loro banche. Entro cinque-sei mesi tutte le sanzioni, o gran parte di queste, dovrebbero essere cancellate, ma quelle finanziarie e bancarie sono fondamentali per ilritornodell’Iransullascenainternazionale.

L’accordo di luglio sul nucleare riapre le porte del mondo occidentale all’Iran

Con la progressiva rimozione dell’embargo, l’interesse degli investitori e delle imprese si concentra sulle potenzialità dell’economia iraniana, dove la classe media è ben sviluppata e il potere d’acquisto è di buon livello. L’Ira ð ha bisogno di investimenti nelle infrastrutture, e non solo energetiche. Oggi a Teheran, seconda giornata della missione italiana, si svolgerà il forum delle imprese al quale parteciperanno tra gli altri Eni, Finmeccanica, Unicredit, Ansaldo, Fiat, Sace, Mediobanca, Cdp, Fondo strategico, Abi e Ance. Insomma, il sistema Italia. La missione italiana è stata preceduta nelle scorse settimane da quella tedesca, guidata dal ministro dell’Economia Sigmar Gabriel, e da quella francese, con il ministro degli Esteri Laurent Fabius.

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